La scienza e l’invisibilità ‘low cost’

Studiata un’illusione ottica che nasconde gli oggetti

Rochester, 1 ottobre – (ansa) Arriva il mantello dell’invisibilità ‘low cost’: più efficace ed economico grazie alla combinazione di quattro lenti comuni che generano una sorta di illusione ottica che nasconde gli oggetti alla vista. Il risultato, pubblicato online sul sito arXiv.org e in via di pubblicazione sulla rivista Optics Express, si deve ai fisici Joseph Choi e John Howell, dell’università americana di Rochester.


Le applicazioni possibili, tra effetti speciali e chirurgia
Tra le possibili applicazioni, le prime potrebbero riguardare il cinema e la medicina: nel primo caso, con una nuova generazione di effetti speciali e nel secondo per facilitare il lavoro dei chirurghi nascondendo le loro mani durante gli interventi. Il mantello dell’invisibilità low cost riesce a nascondere oggetti di grandi dimensioni grazie all’uso di quattro lenti, poste a una distanza regolare fra loro. Lo scopo è deviare la luce, facendola ruotare intorno all’oggetto senza colpirlo. ”E’ un’interessante dimostrazione sperimentale”, ha osservato Vito Mocella, dell’Istituto microelettronica e microsistemi del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) a Napoli. Il pregio, ha aggiunto, è che la tecnologia funziona a livello macroscopico e su una larga banda. Tuttavia, sottolinea ”gli autori la definiscono impropriamente ‘mantello’, ma in questo caso non c’è un materiale che copre un oggetto occultandolo: è più una sorta di illusione ottica, per ottenere, a esempio, effetti speciali”.

Come funziona
Il sistema si basa sull’idea di nascondere gli oggetti con la luce, come stanno tentando di fare tanti altri gruppi di ricerca nel mondo. Tutti questi esperimenti, però, utilizzano materiali speciali capaci di respingere completamente la luce e hanno funzionato solo su oggetti piccolissimi. Seguendo una strada molto diversa, gli autori del mantello dell’invisibilità low cost sono riusciti a superare alcuni di questi limiti ottenendo una tecnologia che funziona nell’intero spettro visibile della luce senza distorcere lo sfondo su cui è posto l’oggetto nascosto. La tecnologia, però, non è ancora perfetta: l’oggetto risulta nascosto solo per pochi gradi (circa 15 gradi) e questo vuol dire che se lo spettatore si sposta riesce comunque a vederlo.

 

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