Racconti di sport

Racconti di sport: “Auguri Nuvola Rossa”

ciclismo gimondi 75Roma, 28 settembre  2017 – Compleanno storico, domani, per uno dei più grandi protagonisti dello Sport italiano perché “Nuvola Rossa”, al secolo Felice Gimondi, compie 75 primavere.
Nello scorso secolo, tra il ’65 ed il ’78, Gimondi fu un indubbio protagonista del ciclismo nazionale ed internazionale inserendosi in una ristretta cerchia di protagonisti che, specialmente  a quei tempi, nobilitarono la disciplina per tutto l’arco stagionale da marzo ad ottobre.
Il soprannome “Nuvola Rossa” gli fu affibbiato da Gianni Brera, per le sue riconosciute qualità di capo, a volte anche ruvido, di condottiero, delle squadre ciclistiche a Lui ricondotte come la Salvarani, di inizio carriera, e la Bianchi con cui arrivò al termine della stessa.
Brera era un colto specialista nel tratteggiare gli eroi dello Sport, basti pensare a “Rombo di Tuono” per Gigi Riva o “Abatino” per Gianni Rivera e non fece eccezione per Gimondi nell’accostamento al grande capo indiano dei Sioux Oglala vissuto nel diciannovesimo secolo.
Su Felice ho scritto diverse cose che potrete ritrovare nei “Racconti di Sport” o in “Leggende”, essendo stato uno dei miei idoli sportivi a cui ero più affezionato.
Gli anni ’60 per un ragazzino non erano certo gli anni di Internet o delle Playstation o dei mille canali televisivi o dei cellulari multiuso, per cui lo Sport o i fumetti o il cinema erano gli unici appigli per poter sognare o per identificarsi in qualche modello.
Lo Sport macinava personaggi dalle identità più disparate, il ciclismo poi si prestava molto alla creazione dell’eroe che oltre a battagliare con gli avversari doveva anche sfidare gli elementi naturali. La bicicletta, più del Calcio, aveva contribuito a sdoganare, con Gino Bartali e Fausto Coppi,  il nostro Paese dagli sberleffi, dagli insulti, dallo scherno, verificatisi dopo il secondo conflitto mondiale.
Gimondi, bergamasco d’acciaio figlio di una postina e di un camionista, si inserì in questo solco e diventò Campione proprio in Francia vincendo il Tour del ’65, suo primo grande trionfo al primo anno di professionismo, con la consacrazione definitiva l’anno successivo quando sbaragliò la concorrenza nella Parigi-Roubaix vincendo con più di quattro minuti di vantaggio, in una giornata da tregenda, coi giornalisti d’oltralpe che titolarono: “Gimondi comme Coppi”!
Felice è uno dei sei grandi corridori ad aver vinto Giro, Tour e Vuelta, oltre alle più grandi classiche del panorama internazionale compreso il Mondiale di Barcellona nel ‘73 col titolone del Corriere dello Sport che all’indomani scrisse: “Finalmente Lui, non Mercks”.
Come detto, le sue origini lo hanno portato a sviluppare un solido carattere, una tenacia fuori dal comune, una grande sopportazione della fatica non arrendendosi mai di fronte a Mercks; con tutto ciò il nostro in tredici anni di professionismo, nonostante la condivisione di gran parte della carriera col “cannibale”, ha centrato oltre 140 successi.
Augh, grande capo Nuvola Rossa!  

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