Rivoluzione elettrica a Mestre perché si passerà da grazie a una task force di 80 tecnici: obiettivo iniziale passare da 10 a 20 mila volt, e target finale prevenire i blackout estivi per il boom dei condizionatori accesi. Inoltre, preparare il futuro, con le pompe di calore che sostituiranno le caldaie a gas, richiedendo una maggiore disponibilità di corrente elettrica.
Rivoluzione elettrica a Mestre con task force
Gli 80 tecnici di E-distribuzione oggi (lunedì 19) e giovedì 22 maggio 2025 saranno al lavoro per iniziare il passaggio delle prime quattro linee sulle 13 in totale in città. In questa fase uno (la seconda a settembre) le zone interessate saranno quelle di Gazzera, via Miranese ed il centro di Mestre, intesa come la zona delimitata da via Circonvallazione, via Poerio, piazza Barche e via Torre Belfredo, con piazza Ferretto compresa.
Perché conviene passare a 20.000 volt?
Il passaggio da 10 kV a 20 kV (o in generale, l’innalzamento della tensione nella rete di media tensione) offre diversi vantaggi e per questo è stato approntato un piano per raddoppiare la tensione delle linee:
- Minori perdite di potenza: a parità di potenza trasportata, aumentando la tensione si riduce la corrente. Le perdite di potenza nelle linee elettriche sono proporzionali al quadrato della corrente (effetto Joule, Pperdite=R⋅I2). Quindi, raddoppiando la tensione e dimezzando la corrente, le perdite si riducono di un fattore quattro. Questo si traduce in una maggiore efficienza del sistema e in una minore quantità di energia dissipata durante il trasporto.
- Maggiore capacità di trasporto: una tensione più elevata consente di trasportare una maggiore quantità di potenza attraverso la stessa infrastruttura (stessi diametri dei cavi). Questo è particolarmente importante per far fronte alla crescente domanda di energia e per collegare nuove utenze o fonti di generazione distribuita (come impianti fotovoltaici).
- Riduzione dei costi: la riduzione delle perdite di potenza si traduce in minori costi operativi per il gestore della rete. Inoltre, a parità di potenza trasportata, l’utilizzo di tensioni più elevate può consentire l’impiego di conduttori di sezione inferiore, con conseguenti risparmi sui costi dei materiali.
- Migliore qualità della tensione: una rete con tensioni più elevate può offrire una migliore stabilità della tensione agli utenti finali, riducendo le fluttuazioni e garantendo una fornitura più affidabile.
- Facilita l’integrazione delle fonti rinnovabili: le reti a tensione più elevata possono gestire meglio i flussi di potenza bidirezionali derivanti dalla generazione distribuita, come l’energia prodotta da impianti fotovoltaici installati sui tetti delle abitazioni, da piccoli impianti eolici ma anche provenienti dalle auto elettriche che adottano già il protocollo V2G Vehicle to grid.
Chi paga?
Il tutto con le risorse UE del Pnrr: un rinnovamento tecnologico della rete e degli impianti di trasformazione, che prevede il raddoppio della tensione di esercizio della rete di media tensione e la digitalizzazione degli impianti. In questi due giorni di lavoro verranno raggiunte le utenze di 24 mila mestrini. Che potrebbero subire disagi: corrente staccata per qualche ora. “Per eseguire questa complessa operazione, con interventi contemporanei in più cabine, c’è un piano di lavori straordinari, il più complesso di sempre – spiegano da E-distribuzione -. Metteremo in campo 26 squadre operative e 15 tecnici per un totale di 70 persone, più due squadre delle imprese appaltatrici, tutto monitorato e coordinato dal personale del Centro di controllo di Mestre”.