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Revisione Bando motori termici 2035: Von der Leyen apre a Biocarburanti ed E-fuel dopo il pressing Italia-Germania.

La Commissione UE ha anticipato la revisione del divieto 2035 per le auto termiche, aprendo a biocarburanti ed e-fuel dopo il pressing di Italia e Germania. Questa mossa per la "neutralità tecnologica" è cruciale per l'industria (come Stellantis), ma è contestata da Francia e Spagna che difendono la scadenza originale per l'elettrico.

I fronti europei sul futuro dell’industria automobilistica si sono polarizzati a seguito dell’iniziativa congiunta di Italia e Germania realizzando un forte pressing politico ed economico contro la Commissione Europea che ha dato un segnale di apertura.

La Commissione Ue accelera la revisione e apre ai biocarburanti

La Commissione Europea ha mosso un passo significativo verso l’asse italo-tedesco, annunciando la decisione di anticipare la revisione del Regolamento sulle emissioni di CO2​ per auto e furgoni, portandola alla fine del 2025 (invece che nel 2026). Questa mossa è volta a bilanciare la spinta verso l’elettrico con la necessità di maggiore flessibilità e competitività industriale.

La presidente Ursula von der Leyen ha chiarito che la revisione valuterà il ruolo dei carburanti a zero e basse emissioni (come gli e-fuel e i biocarburanti avanzati) nel percorso di transizione oltre il 2030, in linea con il principio di neutralità tecnologica e di efficienza dei costi. Di fatto, Bruxelles sta aprendo la porta a soluzioni che permetterebbero ai motori a combustione di sopravvivere anche dopo il 2035.

L’obiettivo di questa sterzata, parte di un nuovo “Clean Industrial Deal“, è duplice:

  1. Garantire una transizione sostenibile anche dal punto di vista sociale ed economico.
  2. Difendere la leadership europea in un contesto di forte concorrenza globale, in particolare da parte della Cina nel settore elettrico.

Il pressing dell’asse Italia-Germania

I governi di Italia e Germania avevano formalizzato la loro richiesta in una lettera congiunta inviata ai vertici UE, chiedendo un “cambio di rotta, subito, con responsabilità, pragmatismo e visione“.

Adolfo Urso (Ministro delle Imprese e del Made in Italy) e il cancelliere Friedrich Merz (o suoi delegati) hanno sottolineato l’urgenza di rivedere il divieto di vendere nuove auto a benzina e diesel dal 2035, proponendo attivamente:

  • Riconoscimento di E-fuel e Biocarburanti come veicoli a emissioni zero.
  • Ampliamento delle opzioni ibride (PHEV e EREV) oltre il 2035.

Il ministro Urso ha parlato di un “punto di svolta” per superare le “gabbie ideologiche del Green Deal”, ribadendo l’allarme per i 13 milioni di posti di lavoro a rischio nel comparto automotive. A dare manforte all’iniziativa si sono uniti altri Paesi con una forte industria automobilistica, come la Slovacchia, il cui premier Robert Fico ha annunciato che proporrà la riforma del divieto.

Il fronte del “no”: Francia e Spagna

La polarizzazione del dibattito è stata accentuata dalla dura reazione di Francia e Spagna. In una lettera congiunta inviata a Bruxelles, i due Paesi hanno fatto fronte comune, ribadendo il loro sostegno incondizionato alla scadenza del 2035.

Per Parigi e Madrid, il bando dei motori termici è un “riferimento imprescindibile” e non deve essere messo in discussione per non minare gli investimenti già avviati, come quelli nelle gigafactory di batterie. Essi temono che una revoca o un’eccessiva deroga possa rallentare la transizione e dare un vantaggio agli attori globali.

Francia e Spagna si sono dette contrarie all’ipotesi di deroghe per le ibride plug-in dopo il 2035, pur aprendo alla necessità di “flessibilità” per l’industria europea, ad esempio attraverso “supercrediti” per la produzione di piccole auto elettriche made in Europe. Lo scontro, quindi, non è solo tra industria e verdi, ma si è esteso a un netto fronte politico diviso tra Paesi UE.

La polemica di T&E: scappatoie pericolose

Nonostante l’apertura della Commissione, l’associazione verde Transport & Environment (T&E) mantiene una posizione intransigente, accusando l’industria automobilistica di cercare “scappatoie”.

La loro analisi di un documento trapelato da ACEA (lobby dei costruttori) evidenzia come l’ammissione di e-fuel e biocarburanti come “emissioni zero” possa dimezzare l’ambizione UE e ridurre la quota di vendite di veicoli elettrici del 25% entro il 2035, permettendo ai produttori di continuare a vendere veicoli con motore a combustione interna. Lo scontro tra l’industria che chiede neutralità tecnologica e le associazioni ambientaliste che premono per il solo elettrico si fa dunque ancora più acceso.
Gli sviluppi sono rapidi e il Consiglio Europeo di fine mese sarà cruciale.

Stellantis: “Il 2035 non è realistico”

Stellantis è tra i costruttori che ha espresso con maggiore franchezza le sue riserve sugli obiettivi attuali del Green Deal.

Posizione STELLANTISDettagli
Bando 2035 IrrealisticoL’Amministratore Delegato di Stellantis, Antonio Filosa, ha dichiarato in più occasioni che il divieto di vendita di auto con motore a combustione interna entro il 2035 “non è realistico” nelle condizioni attuali del mercato e dell’infrastruttura.
Critica alle Norme UEFilosa ha ribadito che la vera minaccia per l’industria europea non è tanto la concorrenza estera (come la Cina), ma le “norme troppo restrittive” imposte da Bruxelles, che non tengono conto della realtà produttiva e della domanda dei consumatori.
Richiesta di PragmatismoStellantis chiede regole più pragmatiche, che consentano all’azienda di bilanciare la transizione verso l’elettrico con il mantenimento degli asset industriali esistenti. La strategia sottintende la volontà di non concentrare gli investimenti solo sui veicoli elettrici ($\text{BEV}$), il cui mercato sta rallentando.
Supporto alla FlessibilitàIl gruppo sostiene la necessità di considerare la neutralità tecnologica, che include il potenziale dei carburanti alternativi, in linea con le richieste dei governi italiano e tedesco.

Volkswagen: supporto agli e-fuel, ma leadership EV confermata

Il Gruppo Volkswagen, pur essendo stato tra i primi a sposare una strategia di elettrificazione totale, si trova ora in una posizione più sfumata, influenzata dalla crisi del mercato EV e dalla pressione del governo tedesco.

Posizione VWDettagli
Ruolo Centrale dell’ElettricoNonostante le recenti aperture, Volkswagen mantiene l’impegno di far diventare i veicoli elettrici la spina dorsale della sua offerta e mira a eliminare gradualmente i motori a combustione in Europa entro il 2035, sebbene questo obiettivo sia ora sotto revisione.
Apertura agli E-fuelVolkswagen supporta attivamente l’iniziativa del governo tedesco che chiede il riconoscimento degli e-fuel (carburanti sintetici) come via per la riduzione delle emissioni, in linea con la deroga ottenuta in precedenza per salvare i motori termici che li utilizzano.
Richiesta di CertezzaL’indecisione sul bando 2035 sta creando incertezza nell’industria. I costruttori chiedono che la Commissione prenda una decisione definitiva sulla revisione il prima possibile per non penalizzare ulteriormente la pianificazione degli investimenti a lungo termine.

ACEA: La voce unita dell’industria

Il ruolo di ACEA (European Automobile Manufacturers’ Association), la lobby che rappresenta i costruttori europei, è cruciale. La posizione congiunta, come emerso dall’analisi di T&E, chiede esplicitamente:

  • Conteggio Zero Emissioni: l’inclusione di auto alimentate con carburanti alternativi (biocarburanti ed e-fuel) nel calcolo delle emissioni zero.
  • Deroghe PHEV: maggior flessibilità sul conteggio delle emissioni reali per le auto ibride plug-in PHEV dopo il 2035, per non penalizzare questa tecnologia di “ponte”.

L’industria automobilistica europea sta allarmando tutti sul rallentamento del mercato automobilistico con tutte le crisi conseguenti per cercare di ottenere una transizione più graduale.

Giovanni Mancini

Ingegnere, pilota, giornalista appassionato da sempre di auto e motori. E' direttore responsabile delle testate giornalistiche NEWSAUTO.it, Elaborare, Elaborare 4x4 ed Elaborare Classic, pubblicazioni da oltre 20 anni riferimento dei "car enthusiast", appassionati di tecnica motoristica, performances e guida sportiva. Nell'anno 2004 ha conseguito il titolo di Campione Italiano nel Campionato Velocità Turismo nelle gare in pista. Tra le tante auto speciali provate: la Mazda 787B vincitrice della 24H di Le Mans nel 1991.
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