Porsche 340 km/h va fuori strada sulla pista di Nardò: collaudatore salvo, sindacati polemici

Un 36enne di Manduria vittima di un incidente nel proving ground NTC sulla pista di Nardò: Porsche 340 km/h va fuori strada, e il collaudatore è salvo. Protestano i sindacati

Ha 30 giorni di prognosi il collaudatore di Manduria vittima di un incidente nel proving ground NTC sulla pista di Nardò ieri pomeriggio: con la Porsche a 340 km/h è finito fuori strada dopo aver perso il controllo della vettura. Il 36enne si sarebbe ribaltato sul circuito pugliese (Lecce), concludendo la sua corsa contro il guardrail. Il pilota – dipendente di una ditta che offre i propri servizi al Nardò Technical Center- stava effettuando una prova “esclusiva”, per testare la supercar dell’azienda tedesca alla massima velocità sulla pista ad anello. Immediatamente soccorso (la struttura dispone di mezzi propri di primo intervento) è stato poi trasferito all’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce dove il trauma dorsale riportato non sarebbe preoccupante. Protestano i sindacati: “Ai dipendenti delle ditte esterne affidati i compiti più rischiosi”.

Porsche 340 km/h va fuori strada sulla pista di Nardò: l’ira dei sindacati

“Purtroppo questi incidenti si ripetono nel tempo: eventi di questo tipo accadono spesso, mediamente due o tre al mese, di gravità variabile, ma tutti potenzialmente fatali. In base ad uno schema ormai collaudato nel mondo del lavoro in Italia, anche in NTC le attività più rischiose e pericolose vengono esternalizzate, quindi date in appalto ad aziende esterne e di conseguenza ai lavoratori che operano in condizioni economiche e contrattuali peggiori – spiegano Tommaso Moscara, Ciro Di Gioia e Daniela Campobasso, rispettivamente segretari generali di Cgil Lecce, Fiom Cgil Lecce e Filcams Cgil Lecce-. Basti pensare che questi lavoratori sono inquadrati come autisti o meccanici, e non come piloti collaudatori”.

Sullo stabilimento di Nardò, le organizzazioni sindacali Fiom e Filcams da oltre un anno, dopo il gravissimo incidente mortale del febbraio 2024, hanno avviato una trattativa assieme ai lavoratori impiegati nelle tre aziende esterne, per porre fine a questa situazione che dura da troppo tempo. “Abbiamo tentato di avviare un processo di internalizzazione e andremo avanti fino a quando quei lavoratori non avranno migliori e più sicure condizioni di lavoro, retribuzioni all’altezza della tipologia di attività che svolgono e delle professionalità che possiedono. La NTC deve assumersi le responsabilità che le competono”.

Terzo incidente in poco tempo

È il secondo episodio in poco tempo: il 12 aprile 2025, un altro collaudatore, sempre dipendente di una ditta e originario di Foggia, è rimasto coinvolto in un incidente mentre era a bordo di una Ferrari. Tragico il bilancio, invece, dell’episodio avvenuto il 21 febbraio dello scorso anno quando morì il driver Mattia Ottaviano.

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