TAGLI AI DIPENDENTI PUBBLICI, MA NON PER MINISTRI E SOTTOSEGRETARI!

La riduzione è quindi entrata in vigore e ha pesato sugli stipendi degli statali dall’inizio dell’anno a oggi, ministri, viceministri e sottosegretari compresi.

(Ministero dell’Economia)

Il decreto legge 78 del 2010, che conteneva misure di “stabilizzazione finanziaria”, prevedeva che dal primo gennaio 2011 al 31 dicembre 2013 le retribuzioni dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni superiori a 90.000 euro lordi annui fossero ridotti del 5 per cento per la parte oltre il “tetto”, e del 10 per cento per la parte superiore ai 150 mila euro.
Ma ora, la circolare numero 150 del l’11 ottobre 2011, diramata dalla direzione centrale dei sistemi informativi e dell’innovazione del Ministero dell’economia, spiega che chi siede al governo “ricopre una carica politica e non è titolare di un rapporto di lavoro dipendente”.
Quindi a ministri e sottosegretari va restituito tutto quello che il fisco ha trattenuto quest’anno.
Il rimborso arriverà a stretto giro di posta: “Sulla mensilità di novembre 2011”, promette la circolare, “si darà corso al rimborso di quanto trattenuto”.
Se i ministri, che sono “servitori” dello Stato, non sono dipendenti, dobbiamo annoverarli tra i “precari”?
Non ci sono  parole in merito…
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