Terrorismo: Finalmente un po’ di verità. Per l’Italia rischio sempre più concreto

Roma, 28 febbraio 2017 – Finalmente il Governo parla quasi chiaro sul terrorismo. E lo fa, in occasione della relazione annuale inviata dall’intelligence e presentata ieri in Parlamento insieme al direttore del Dis Pansa.
Mentre si da’ atto all’Intelligence italiana ed ancor più lo si dovrebbe dare alle Forze dell’Ordine che stanno sulla strada a rischiare veramente e quotidianamente la vita a fronte di una legge penale che fa invece acqua da tutte le parti, vanificando il loro operato, il Premier Gentiloni ammette che  “”è “sempre più concreto” il rischio che alcuni soggetti “radicalizzati in casa” decidano di non partire verso Siria ed Iraq determinandosi “a compiere il jihad direttamente in territorio italiano” “”, aggiungendo poi che alle minacce alla sicurezza “non si risponde chiudendosi ma accettando la sfida. Più sicurezza non vuol dire meno libertà”. “I cittadini italiani possono essere certi, non della mancanza di minacce perché sarebbe un’illusione ma della qualità molto alta di chi lavora per contrastarle” “pur tra mille contraddizioni”. “L’Italia deve difendersi e difendere la propria sovranità. Non è nessuna concessione a strane idee di voler riportare in Ue dinamiche conflittuali nei singoli paesi, noi crediamo nell’Europa ma difendiamo tuttavia i nostri interessi tecnologici e strategici”.
 
Ciò che non appare chiaro, è il “tra mille contraddizioni”. Se esistono, è perchè la contraddittorietà esiste nel Governo e Parlamento, che  decretano e legiferano pensando in maniera  da garantirsi l’elettorato e non la sicurezza dei cittadini, contraddicendosi continuamente.
Esempio pratico, lavoro massacrante per gli investigatori per raccogliere prove ed ottenere decreti di espulsione che poi vengono regolarmente annullati dalla magistratura in applicazione a leggi confuse, varate da parlamentari legati più alla poltrona che al mandato ricevuto dai cittadini. 
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