Autorevoli proposte per il cambiamento radicale della politica

(foto: Gaetano Salvemini)

Roma, 1 dicembre – Il Procuratore Aggiunto di Reggio Calabria nei giorni scorsi ha detto: “Un suggerimento al nuovo Governatore della Calabria, Oliverio, su un vero atto di cambiamento? La Calabria oggi produce emigrazione, colta, dotta; io cercherei di scegliere questa gente. Sceglierei i figli di nessuno che si sono affermati fuori dalla Calabria. I figli degli operai, dei contadini, dei camionisti”. Ha proprio ragione l’autorevole Magistrato che aggiunge: “Abbiamo bisogno di una rivoluzione dei figli di nessuno, vale a dire emigrati dalla Calabria perché per loro non c’erano opportunità….sono i centri di potere all’interno della pubblica amministrazione dov’è forte la presenza di figli e nipoti di ‘ndranghetisti incensurati che gestiscono la cosa pubblica come cosa propria”. E sulla bassa affluenza alle elezioni regionali in Calabria, Gratteri invita a non abbassare la guardia. “Il forte astensionismo non significa che la mafia non sia andata a votare. Può anche voler dire il contrario. La ‘ndrangheta sul territorio calabrese – afferma – controlla massimo il 20 per cento dell’elettorato, ma è compatto e vota per il candidato scelto dal capo mafia”. Prendiamo spunto da tali interessanti affermazioni, per superarle sui contenuti e le prospettive, collegandoci a quanto da tempo sostenuto dal “Movimento Salvemini” (che si ispira ai valori del grande storico pugliese Gaetano Salvemini, in foto) “che da molti anni (sono parole del Presidente del Movimento) sta denunciando i difetti e le magagne nella selezione della classe politica e nei meccanismi elettorali che favoriscono la corruzione (voto di scambio, mercato delle poltrone, appalti truccati, collusioni con la malavita organizzata, scelta di Sindaci, Governatori, Parlamentari e Ministri con il “metodo Caligola”). Questi meccanismi perversi hanno fatto degenerare la democrazia in lobby-pluto-crazia”. Al riguardo, il Prof.Cosmo G. Sallustio Salvemini (nipote dell’autorevole meridionalista Gaetano), leader del Movimento in parola da oltre trent’anni, ha analizzato tali meccanismi in numerosi libri (tra i quali “Dalla corrotta oligarchia alla demo-sorte-merito-crazia”, “Informazione manipolata dalle lobby”, “Democrazia degenerata”, “La Repubblica va rifondata sulla random-crazia”, “Canaglie e Galantuomini”). Nell’intervista rilasciata al TG2, andata in onda il 27 ottobre 2015, Salvemini ha sintetizzato le cause dell’attuale crisi della democrazia rappresentativa e la proposta di revisione della Costituzione imperniata sul “metodo Pericle” ( il protagonista dell’età dell’oro di Atene che riuscì, nel 5° secolo a.C., a realizzare una forma di democrazia, cioè governo del popolo, avanzatissima per quel tempo. Sull’argomento, si è tenuto un convegno di studio organizzato dal Comitato Nazionale per la Random-crazia  sabato 19 dicembre 2015, a Roma, presso la Casa dell’Aviatore, in viale dell’Università n. 20, con invito rivolto a tutti coloro che vogliono edificare uno Stato di cittadini onesti, governato da galantuomini. Ma cos’è la Random-crazia (da random, avverbio inglese, letteralmente: casuale; e governo)? Il grande Pericle, perfezionando il sistema di sorteggio attuato dai predecessori, stroncò la corruzione generata dal “voto di scambio” ed instaurò l’autentica democrazia: tutti i cittadini degni e competenti avevano pari opportunità di accedere alle cariche pubbliche; restavano in carica per un solo anno e non erano risorteggiabili. Con geniale intuizione capì che bisognava ridurre le tasse, tagliare le spese pubbliche ed eliminare l’insana ossessione di conquistare (quasi sempre “acquistare”) i voti. Fu così che Pericle riuscì ad attuare ad Atene la libertà democratica, come in nessun altro luogo dell’antichità. Concludendo, nel dare merito al Magistrato Gratteri e al Prof. Salvemini per queste importanti intuizioni e forti sollecitazioni a migliorare il disastrato quadro politico italiano, auspichiamo che lo stesso cambi, finalmente, e davvero!

Exit mobile version