Nello stato Vaticano possono entrare i clandestini?

Il Santo Padre, in relazione allimmigrazione clandestina, ha dichiarato “La disponibilità a muoversi in aiuto degli stranieri deve manifestarsi nel rispetto delle leggi, che provvedono ad assicurare l’ordinato svolgersi della vita sociale sia all’interno di uno Stato che nei confronti di chi vi giunge dall’estero”, indicando così la via da seguire per la chiesa, quindi principio di accoglienza e legalità.
Ma il Segretario del Pontificio consiglio per i migranti, monsignor Agostino Marchetto, con sua interpretazione, ha detto criticando il Governo Italiano “i cittadini di Paesi terzi, come i cittadini comunitari, non dovrebbero essere privati della libertà personale o soggetti a pena detentiva a causa di un’infrazione amministrativa” ed il presidente della CEI, il più volte contestato Cardinal Bagnasco, ha rincarato la dose contro la prolungata permanenza nei centri di permanenza temporanea prevista dal pacchetto sicurezza del Governo dello Stato ospitante. Bellissime parole.
Peccato che rimangono solo tali. Basta pensare alle ricchezze della Chiesa, non ultimo il regalo in occasione della recente visita al Santo Padre fatto dal Presidente Berlusconi consistente in una Croce in oro, tempestata di pietre preziose (che speriamo sia stato spesata da lui personalmente e non dallo Stato italiano).
I famosi tesori del Vaticano, a cosa servono? Certamente non per armarsi ed allora se una minima parte di quelle ricchezze venisse equamente divisa fra questi Stati diseredati, forse non sarebbero più poveri. Che sciocco, dimenticavo la frase pronunciata circa 8 anni fa da un vescovo ausiliario della diocesi di Roma.
Lalto prelato, nello sfrattare una famiglia dallappartamento di custode di una proprietà facente parte di un lascito al Vicariato di Roma da parte di una nobildonna alla quale, circuendola per farsi lasciare le proprietà, le avevano fatto credere di poter essere sepolta col marito nella cappella sita nella villa padronale della sua proprietà, disse ai poveracci Si ricordi che la Chiesa gestisce la beneficenza, non la fa e che in guerra, ognuno spara le sue cartucce, facendo staccare lacqua a quella famiglia, comportamento questo che nemmeno lultimo spregevole proprietario di casa, fa al suo inquilino moroso.
Ma la domanda è unaltra: in quale piccola cittadina italiana non vi sono proprietà della Curia? E tutti sanno che i posti più belli, sono i loro. Perché allora questi poveri derelitti, anziché nei tetri cpt non vengono accolti nei castelli, seminari, conventi, monasteri o strutture della Chiesa che predica tanto laccoglienza?
E ancora di più: perché un qualsiasi nostro lettore non prova in prima persona, vestito anche elegantemente, ad andare a Roma in via di Porta Angelica e tentare di accedere nella città del Vaticano e accertare così quale è il trattamento che gli viene riservato dalle guardie svizzere? Immaginiamo cosa può succedere con gli zingari!
Li, cè la frontiera e non si accede senza lasciapassare e nel rispetto della legge, in Italia invece tutto deve essere libero e permesso! Da cristiano credente in Dio, penso allora che questi bravi sacerdoti, sempre pronti a criticare, debbano essere meno ipocriti e anzichè ciarlare a vuoto occupandosi di questioni che riguardano uno Stato estero giacchè a loro è dato il privilegio e la comodità secondo le proprie utili interpretazioni, di essere uno stato nel nostro Stato, diano veramente lesempio di carità e di fede e come concludono i matrimoni, imparino a tacere per sempre, che così facendo forse qualche fedele può tornare alla vera Chiesa di Cristo, non certo quella impersonata da molti squallidi personaggi i cui interessi veniali e comportamenti illegali vengono nascosti dietro i paramenti sacri!