Terrorismo bianco a Londra. Non è uno “psicolabile” ma un terrorista “islamofobo”

(foto: Ansa/Epa)

Roma, 19 giugno 2017 – Partiamo da un principio: l’uccisione di innocenti  non è e nemmeno può esserlo, comunque, giustificato, di qualunque colore della pelle, di credo religioso e inclinazioni sessuali esso sia.

Per secondo principio, non parlo (o scrivo!) se non ho una visione completa dei fatti e in tal senso, stamattina,  nel dare la macabra notizia dell’assurdo attentato consumato contro ignari fedeli dinanzi alla moschea di Finsbury Park, reduci dalla preghiera serale del Ramadan, il mese santo dei credenti in Allah,  abbiamo concluso che spetterà alla Polizia inglese accertare una serie di ipotesi investigative e non “agli investigatori da salotto”, magari davanti ad un buon bicchiere…

Alle 21.54, l’Ansa, ci informa  che l’uomo che ha compiuto l’inconcepibile gesto, è tale Darren Osborne, ha 47 anni, é sposato e padre di quattro figli, un tranquillo abitante del  Galles.

L’uomo ha noleggiato un furgone bianco ed è piombato, sul gruppo che stava uscendo dalla moschea, provocando un morto e una decina di feriti. Quindi, è stato bloccato dai superstiti, contro i quali, secondo un islamico, avrebbe gridato “Voglio uccidere tutti i musulmani”, e infine, sopraffatto, avrebbe detto “uccidimi, uccidimi” ma è stato bloccato e consegnato alla Polizia prontamente intervenuta.

Si è parlato immediatamente di terrorismo e,  per il Muslim Council of Britain, non ci sono dubbi: quelle persone sono state colpite “deliberatamente”, denunciando prontamente in una nota, per poi rincarare la dose ed evocare “una violenta manifestazione d’islamofobia”, con la richiesta alle autorità di garantire maggiore “protezione alle moschee”.

Immediate le giuste rassicurazioni fornite delle massime autorità londinesi, compreso il  musulmano  sindaco di Londra, Sadiq Khan.

Fin quì la cronaca della terribile assurda notizia, di cui abbiamo dato notizia e per la quale ci rattristiamo profondamente.

Ci sorprendono però, alcuni elementi che, per i soliti lassisti benpensanti, sono frutto di menti inferiori (e ne siamo felici di esserlo!)

Quale è stato l’elemento scatenante che ha portato un tranquillo uomo gallese, padre di famiglia,  a commettere un gesto così riprorevole ed assurdo?
Nessun politico superpagato o le “autorità religiose cristiane (?)” se ci sono ancora,  ha mai pensato che tutti questi atti terroristici potessero confondere e scatenare nella mente di una persona che conduce una normale vita, senza grandi studi filosofici ma vivendo con i piedi per terra, una, seppure ripugnante, reazione di vendetta?

È indubbio che si tratta di un “terrorismo bianco” ma, come mai quando le vittime erano cristiane, era sempre opera dello “psicolabile” di turno e bisognava accertare se si trattava di terrorismo, da comprovare con carta d’identità, passaporto e preventiva dichiarazione di attentato depositata in anticipo da un  notaio, documenti da recuperare tutte assieme per avere la qualifica  di atto terrorista?

Come mai in nessuna delle innumerevoli altre simili e peggiori circostanze, si è fatto ricorso al termine “cristianofobia”?

Complicità o atto omissivo?

Ripetiamo: non giustifichiamo assolutamente quanto accaduto oggi, perchè l’attacco a cittadini inermi, da qualsiasi e contro qualsiasi parte, è solo vigliaccheria che rifiutiamo dal profondo del cuore ma ci piacerebbe che questa certezza venga adottata anche nelle altre situazioni che ci auguriamo non avvengano mai più, anche se oggi pomeriggio, a Parigi, è stato consumato un altro attentato terroristico, fortunatamente senza vittime e feriti … da parte di un altro …. “cristianofobo”..

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