Offesi dalle cariche dello Stato, le vittime di Marcinelle e gli emigranti italiani. Paragonati ai “migranti” in Italia

Roma, 8 agosto 2017 – Stamattina, nella rubrica “Almanacco”, abbiamo reso omaggio ai 262 minatori morti nell’incendio nella miniera di carbone di Marcinelle, in Belgio. Delle vittime, di 12 diverse nazionalità, ben 136 erano italiani.
Oggi, quelle vittime sono state “ricordate” dal presidente della repubblica, Mattarella, dalla presidente della camera Boldrini e dal ministro degli esteri Alfano.
Mattarella ha detto “Generazioni di italiani hanno vissuto la gravosa esperienza dell’emigrazione, hanno sofferto per la separazione dalle famiglie d’origine e affrontato condizioni di lavoro non facili, alla ricerca di una piena integrazione nella società di accoglienza – ha detto in un passaggio – È un motivo di riflessione verso coloro che oggi cercano anche in Italia opportunità che noi trovammo in altri Paesi e che sollecita attenzione e strategie coerenti da parte dell’Unione Europea”.
La Boldrini su un twitter:  “Anniversario tragedia Marcinelle ci ricorda quando i migranti eravamo noi. Oggi più che mai è nostro dovere non dimenticare”
Ed Alfano: “La tragedia di Marcinelle ci dà ancora oggi la forza di lavorare per un’Europa più coesa e solidale, come l’avevano immaginata i padri fondatori””Un’Europa che trae origine e sostanza dal genuino spirito di fratellanza fra i suoi popoli. Un’Europa che sappia fornire una risposta condivisa, unitaria e partecipe alle grandi emergenze dei nostri giorni. Mi riferisco in particolare al flusso continuo di migranti disperati che oggi, come allora, cadono troppo spesso vittime”.
Scegliere la tragedia nazionale di Marcinelle per tentare di  paragonare i nostri  emigranti a quello che sta invece subendo l’Italia, è qualcosa di profondamente offensivo  per le vittime, i loro parenti e per l’intelligenza degli italiani.
A insorgere, è Aldo Carcaci, figlio di un emigrato e oggi deputato belga, che ha contattato “IlGiornale.it” dicendosi esterrefatto da quanto sentito in questa giornata di dolore.
“Mi sento offeso dalle parole che ho sentito. Così come è offesa la memoria delle persone che hanno perso la vita nella miniera di Marcinelle – ha detto – Paragonare quegli immigrati con quelli di oggi è sbagliato. Quando mio padre nel 1947 è andato in Belgio c’erano degli accordi tra i due Paesi. C’era, da parte del Belgio, una richiesta di lavoratori. In Italia invece i giovani non hanno un impiego ed è quindi impensabile riuscire ad aiutare tutti i ragazzi africani che arrivano ogni giorno sulle nostre coste. Inoltre – continua Carcaci – noi ci siamo integrati, abbiamo studiato, imparato la lingua e lavorato anche se subivamo episodi di razzismo”.
E non ci risulta che gli italiani hanno mai posto in essere  azioni di forza per l’ “accoglienza”, come avvenuto per ultimo  oggi a Caivano (Napoli)  dove 8 pseudo-minori “migranti” accolti in casa famiglia, ne hanno sequestrato chiedendo soldi e documenti minacciando di incendiare l’immobile, certi di non subire alcuna pena,.
Ma  ad arrabbiarsi è anche Jerry Calà, veronese ma di origini calabresi che sul suo profilo twitta: “A loro non li ha aiutati nessuno a casa loro. Lavoravano, mandavano a casa i soldi e poi, ma poi…, si facevano raggiungere e si integravano”..”Non paragoniamo nostri emigrati per piacere! Loro chiusi in baracche da cui uscivano solo per lavorare e rientravano per farsi da mangiare”, scrive e, risponde: “Mio zio è morto in Belgio nelle miniere per mantenere la famiglia italiana. Mi permetto di parlare perché ne sono parente e in quegli anni ci sono stato. In Svizzera, in Belgio, in Germania. Ma che c… dite?!!!!” e poi “Non facciamo paragoni assurdi per piacere! Gli emigranti italiani venivano trattati come animali da soma…pulitevi la bocca”.
Ovviamente, di questo, c’è traccia solo su “ilgiornale.it”…
Ancor più gravi, le espressioni di Alfano, siciliano, la cui terra, con la Calabria, ha contribuito alla crescita economica del Belgio… certo, una poltrona vale bene il dimenticare le origini ed i sacrifici fatti dagli italiani!
Importante è attaccare Salvini, definendolo populista in cerca di voti… perchè, chi nega la verità (grande vecchia prerogativa di un apparente disciolto partito!)!), con la complicità di false fedi religiose, e racconta storielle a chi fa lo struzzo, che cosa è?
Forse però, il giorno in cui gli “struzzi” caleranno i prosciutti che hanno davanti agli occhi e si vedrà la vera verità, sarà troppo tardi… per loro e per i nostri figli e nipoti…
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