Passa il decreto Minniti sui migranti

Roma, 12 aprile 2017 – Con 141 sì, 97 no e 2 astenuti, il  Senato accorda la fiducia al Governo Gentiloni sul decreto Minniti per la sicurezza.
 
COSA CAMBIA – Sparisce l’acronimo Cie (Centro di identificazione ed espulsione) per far posto al Cpr, ossia  Centro di Permanenza per il Rimpatrio, con 1600 posti in tutto per ospitare i migranti da rimandare in patria. Le strutture saranno create preferibilmente fuori dai centri abitati e vicino a infrastrutture di trasporto. Saranno esclusi dalla permanenza le persone in “condizioni di vulnerabilità”. Per le espulsioni, vengono stanziati 19 milioni. È previsto l’accesso, senza previa autorizzazione, per i parlamentari e gli altri soggetti ammessi a visitare le carceri.
 
TAGLIO TEMPI E MODALITÀ RICORSI SU ASILO – Le domande di asilo presentate nel 2016 sono state di circa 123.000, con un aumento del 47% rispetto al 2015. Per tagliare i tempi di determinazione, ci sarà l’assunzione straordinaria di 250 specialisti per rafforzare le commissioni di esame delle richieste. Presso il Tribunale Ordinario sede delle 26 Corti d’Appello, verranno istituite  sezioni specializzate in materia di immigrazione ed asilo. Inoltre, contro il diniego dello status di rifugiato, non ci sarà più l’appello ma il ricorso diretto in Cassazione. 

LAVORI PUBBLICA UTILITA’ PER RICHIEDENTI ASILO – Nel decreto, è prevista  la promozione dell’impiego di richiedenti asilo in lavori di pubblica utilità gratuiti e volontari, ad opera dei prefetti, d’intesa con Comuni e Regioni. (Non si capisce perchè dover lavorare volontariamente e gratis, se si può essere mantenuti senza far niente…)

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