Ma chi e’ legittimato a governare questo paese ?

E’ opinione assai diffusa che in Italia accadono cose molto strane (tanto per usare un eufemismo), o, quanto meno, non comprensibili ai comuni mortali.

Poniamo, ad esempio, un quesito semplice e di estrema attualità. Nell’anno di grazia 2013, chi è legittimato a governare il nostro Paese? Non certo il Parlamento, autentica e genuina espressione del popolo sovrano che lo ha eletto a suffragio universale attraverso un sistema libero e democratico come pochi altri in Europa e nel mondo. Non il Presidente della Repubblica, incaricato della promulgazione delle leggi e di tanti altre incombenze di rilievo. Non il Presidente del Consiglio, che non può nemmeno destituire un ministro anche se rema contro il programma di governo. Come se ciò non bastasse ed avanzasse, spesso si assiste all’entrata “a gamba tesa” da parte degli organismi comunitari. L’ultima ingerenza, in ordine temporale, arriva dal “Fondo Monetario Internazionale” che in termini più o meno garbati e persuasivi, sottolinea la necessità di non togliere l’”IMU” sulla prima casa, balzello, questo, che nella maggioranza delle “larghe intese” costituisce già “il pomo della discordia”. Nei giorni scorsi si è avuta notizia della sentenza dell’Alta Corte, che ha dichiarato incostituzionale il decreto legislativo sull’abolizione di alcune province, precisando che la questione andava trattata con un disegno di legge costituzionale. Il provvedimento era stato adottato dal governo precedente presieduto al prof. Mario Monti. Sappiamo per averlo letto sui giornali, ascoltato in televisione e dall’infinito brontolio del “passa parola”, che a livello Presidenza della Repubblica, Presidenza del Consiglio e Ministri in carica, sono in organico fior fiore di consiglieri, probabilmente ben retribuiti, esperti in materia legale, economica, costituzionale, diplomatica, militare, giudiziaria e chi più ne ha più ne metta. Ma è mai possibile che nessun consigliere di fiducia del prof. Monti  non abbia illustrato al Premier l’iter previsto e necessario per un provvedimento del genere ?Le valutazioni in proposito potrebbero andare ben oltre, ma credo sia opportuno fermarsi qui. A questo punto credo bisognerebbe fare un cenno sull’attività della Corte Costituzionale, le cui sentenze sono definitive ed inappellabili. Si tratta di 15 emeriti giuristi tra i più noti e famosi in tutt’Italia, nominati in parti uguali, dal Presidente della Repubblica, dal Parlamento e dall’Ordine giudiziario, i quali sono tenuti a discutere sulle varie vertenze e stabilire se sono in linea con i principi della Carta Costituzionale. Certo, se qualcuno si lamentasse di questo stato di cose, tipo scarsa parità tra pesi e contrappesi, inappellabilità delle sentenze ed altro, più che con i giudici costituzionali, dovrebbe prendersela con coloro i quali scrissero ed approvarono la Costituzionale.

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