Lo scandalo delle pensioni d’oro

Quasi tutti gli oligarchi della politica italiana si vantano di essere i paladini della giustizia sociale. Chiedono consensi elettorali promettendo solennemente di eliminare i privilegi delle caste.

Vogliono essere legittimati a governare la Repubblica mediante quel confusionario meccanismo denominato “consultazione popolare”. Sono talmente abili nell’arte oratoria da far credere a milioni di cittadini che “il popolo è sovrano”.

La loro arroganza non conosce limiti. Fingono di ignorare che il fronte degli astensionisti (ormai superiore al 50% del corpo elettorale) costituisce un’eloquente condanna per l’intero ceto politico. Non hanno il coraggio di ammettere che le pensioni di circa cinquecento euro al mese sono una grave offesa alla dignità umana. Milioni di persone sopravvivono al di sotto della soglia di povertà (pur avendo onestamente lavorato per quarant’anni) ma certi governanti e parlamentari continuano a dire che la situazione economica sta migliorando. Il numero dei disoccupati, esodati e cassintegrati aumenta ma lor Signori continuano a “pontificare” dalle poltrone dei salotti televisivi.

Usque tandem !

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