Inneggiare al terrorismo da sinistra? Non è reato …
Altro virus di questa povera italia… che dire?.. nulla… chi vuole saperne di più… legga… ovviamente con riferimenti sulla materia recenti e non…
Roma, 06 luglio 2019 – IL SECOLO D’ITALIA, del 30 giugno: “” Amarcord Br, Balzerani esalta il conflitto. Il compagno D’Erme: “Te sei divertita eh…”. Sconcerto di FdI
Torna a parlare in pubblico l’ex brigatista rossa, mai pentita, Barbara Balzerani e lo fa davanti a un pubblico selezionato: quello dei centri sociali, un pubblico amico, un pubblico fidato. Dice che dalla sconfitta si può riprendere il cammino. Quale cammino? Quello brigatista? Sicuramente quello del “conflitto”, perché senza conflitto – dice lei- non c’è storia. Ma peggio di lei fa Nunzio D’Erme, un passato in Rifondazione comunista, già leader dei movimenti per l’occupazione a Roma. Si dice onorato di trovarsi con Barbara al Cinema Palazzo, centro sociale di San Lorenzo. Dice che bisogna ricucire la memoria, dice che Barbara ha “vissuto la fase più bella” (il terrorismo è bello dunque per D’Erme?), Dice ancora: “Te sei pure divertita, ma poi arriva il saldo, arriva il conto…”. La Balzerani annuisce. D’Erme sembra rammaricato di quel saldo, di quel conto che lo Stato ha chiesto ai brigatisti. Non ci sono parole di autocritica, non c’è spazio per la condanna dell’esperienza del terrorismo. Anzi, le Br vengono celebrate come l’organizzazione rivoluzionaria che “ha fatto cacare sotto il capitalismo”. Balzerani a quel punto gli carezza teneramente i capelli, piena di gratitudine per le parole del compagno D’Erme. Per lui bisogna ricucire quella memoria, riappropriarsi di quel passato.””
Sono immagini contenute in un servizio di Quarta Repubblica, la trasmissione di Nicola Porro su Rete4. “”Il terrorismo brigatista sembra essere ancora punto di riferimento per l’ultrasinistra dei centri sociali – osserva Federico Mollicone, Deputato di Fratelli d’Italia – D’Erme arriva a dire alla Balzerani di essersi, probabilmente, anche “divertita”. Dal 1974 al 2003 – continua – 84 persone hanno perso la vita per gli attentati e gli omicidi compiuti dai brigatisti, e la stessa Balzerani è stata condannata a 6 ergastoli, poi commutati, in qualità di esecutrice di alcuni dei delitti più efferati fra il 1975 e il 1985, fra cui l’uccisione di Minervini e la strage di Via Fani”. “D’Erme – continua Mollicone – arriva a sottolineare la giovane età del commando che organizzò il sequestro Moro, e plaudendo alle BR come l’organizzazione che ha fatto “tremare” il capitalismo italiano ed europeo, invitando i giovani a “tornare alle origini” e raccogliere il testimone, con sguardo compiaciuto di Balzerani. Presenterò un’interrogazione al Ministro della Giustizia per chiedere se gli inquirenti abbiano acquisito le immagini al fine di perseguire gli evidenti reati di istigazione alla lotta armata e di apologia di reato, e in quale situazione si trovi Balzerani tale da permetterle di recarsi a esaltare la lotta armata nei centri sociali.”” Sin qui l’articolo de “IL SECOLO D’ITALIA”..
Ora, come di consueto, per i miei 25 lettori, un passo indietro citando un’intervista al giornalista Lanfranco Pace, ospitato anche in trasmissioni TV, a “IL FOGLIO” di dicembre 2011..nella quale sostenne: “Brigatisti rossi? Solo poveri ragazzi pazzi, schematici e dogmatici…”
Sarà perchè viviamo sotto il dominio pieno e incontrollato di Lady Spread e poteri forti occulti.. ma è raggelante questa conferma che un’ideologia, per quanto raggrinzita, per quanto avvizzita, non lascerà mai del tutto questa terra e sempre vivrà in noi. Quanta benevolenza, Signor Pace, per i ragazzotti Brigatisti, definiti “pazzi, schematici, dogmatici”, invece che vili inqualificabili deliranti assassini, ampiamente condannati dalla coscienza della migliore Italia e dalla Storia, che sparavano alle spalle e scappavano! Ideologia avvizzita? Che non lascerà mai del tutto questa terra e sempre vivrà in noi? Forse vivrà ancora in Lei, Signor Pace!
Racconti questi Suoi travagli culturali alle Famiglie del Maresciallo Oreste Leonardi e dell’ Appuntato Domenico Ricci, quegli eroici Carabinieri trucidati in via Fani unitamente ad altri tre splendidi Agenti della Polizia di Stato in quel tragico 16 marzo 1978, in occasione del sequestro dell’ On Moro; chieda Loro se quella folle ideologia vivrà sempre in noi! A proposito, il Signor Pace, aiuti gli Italiani onesti e laboriosi, oggi gravati addirittura da problemi di sopravvivenza, grazie a politiche inadempienti che si sono susseguite da lunghi anni nella rapace e dannosissima guerra di rapina per il potere, cosa sono state le BR, che Lei, Signor Pace, dovrebbe conoscere. Infatti, come abbiamo letto su La Repubblica del 03 marzo 1987, a pagina 17: “Lanfranco Pace? Sì, faceva parte delle Br, ha sostenuto Luciana Faranda, ma il suo ruolo, nell’ organizzazione, fu sempre marginale. Fu lo stesso Pace a chiedere di entrare nelle Br, ha ricordato la dissociata. Era il 1977. La sua domanda venne esaminata dalla direzione di colonna. Valerio Morucci si assunse il compito di verificare il candidato e di stabilire i contatti. Dopo poche settimane, Pace venne inserito nella Brigata servizi di cui io ero responsabile. Quando (con Morucci) decidemmo di uscire dalla colonna, ha raccontato la dissociata, ci rivolgemmo a Pace per trovare un rifugio. Per un paio di giorni fummo sistemati in un appartamento. Di qui ci trasferimmo a casa di un giornalista di un quotidiano romano e infine nell’abitazione di Giuliana Conforto dove siamo stati arrestati. Strana, ma a questo punto va ricordata la circostanza che la mitraglietta Skorpion con cui fu ucciso il Presidente della Dc fu ritrovata proprio nell’appartamento di via Giulio Cesare 47, di proprietà di Giuliana Conforto, figlia di Giorgio Conforto, alias agente “Dario”, capo della rete spionistica del Kgb della Russia comunista in Italia. A questo punto, sarebbe bene che si chiarissero tutti questi spaventosi intrecci, che si approfondisse una volte per tutte il gran tema delle aree della contiguità mai scoperte: cioè quelle aree della politica, del sindacato e della cultura in cui le Br hanno sempre goduto di forte protezione..
C’è chi blatera e se la canta alla grande ancora oggi per una generale sanatoria sugli anni di piombo, idea vagheggiata autorevolmente anche da importanti ambiti politici; noi diciamo invece dal nostro modesto osservatorio, a chiare lettere, che non si può chiudere alcunchè se tutta la verità non solo processuale ma anche storica non sia stata raggiunta! Forse il Processo Moro andrebbe riaperto per chiarire molti, moltissimi inquietanti aspetti!
Tornando a tempi recenti, su Il Corriere della sera del 10 marzo sorso, un breve articolo di Mario Denigris…””La polemica a Bari. Alberto Franceschini, 71 anni, ex BR, invitato al convegno su Aldo Moro per le scuole.. “Le proteste di Potito Peruggini, nipote del Brigadiere di Polizia Giuseppe Ciotta, (ucciso nel ’77 da Prima Linea a Torino, Medaglia d’Oro quale Vittima di terrorismo “Alla memoria” nda), non hanno fatto cambiare idea agli organizzatori. Il convegno di giovedì, promosso in collaborazione col MIUR, avrà come relatori anche il Presidente del Consiglio regionale, Mario Loizzo (PD), e l’ex Parlamentare Gero Grassi, già componente della Commissione d’inchiesta “MORO 2”. In chiusura, è prevista un’intervista all’ex BR. Cosa aspetta la Regione Puglia a ricordare tutti i pugliesi che sono stati uccisi dai killer degli anni di piombo?.. “Capisco il dolore delle vittime del terrorismo – dice Loizzo -, domani le ricorderemo in una mostra fotografica, ma Franceschini ha pagato il suo debito scontando 18 anni e non ha mai ucciso. Incontrarlo vuole essere la testimonianza di un periodo buio e un messaggio alle nuove generazioni, perché costruiscano il futuro senza violenza””. A seguito delle polemiche.. l’evento non ebbe fortunatamente luogo..
Ora noi, liberi Cittadini e liberi pensatori, con tutto il rispetto per le finalità dell’evento, rivolgiamo una sola domanda.. Come può un’istituzione pubblica promuovere un convegno in memoria della Vittima più illustre d’Italia e, in particolare, di Puglia, invitando ad una commemorazione per i giovani uno dei fondatori dell’associazione criminale che l’ha ucciso? Non avrebbe fatto meglio ad invitare un Combattente della Legalità di quei torbidi anni (Magistrato in primis, ma anche rappresentante delle FFOO dell’epoca, che combatterono la guerra, rischiando la vita, vincendola..?)
Non siamo comunque nuovi a tali iniziative.. Ricordiamo che proprio tre anni fa, addirittura, la Scuola della Magistratura decise di annullare l’incontro, nell’ambito di un corso di formazione per i Giudici, al quale avrebbero dovuto partecipare gli ex terroristi Adriana Faranda e Franco Bonisoli, a seguito della grandinata di critiche giunte da figli delle vittime del terrorismo, ma anche dagli stessi Magistrati. La polemica era diventata forte dopo l’intervento di Alessandra Galli, figlia del Giudice Guido ucciso da Prima Linea: “E’ inaccettabile il dialogo in una sede istituzionale come questa con chi ha ucciso per sovvertire lo Stato e la Costituzione alla quale noi, come Magistrati, abbiamo giurato fedeltà”. Dopo Alessandra Galli, anche Ambra Minervini, figlia del Magistrato Girolamo Minervini, ucciso dalle BR nel 1980, ha definito “oltraggioso” per la memoria del Padre che fosse invitata la Faranda peraltro vicino al carcere di Sollicciano (FI), che si trova lungo la strada intitolata proprio a Minervini e un’altra vicina che porta il nome di Girolamo Tartaglione (ucciso dalle BR nell’ottobre 1978). Ora per allora, ci chiediamo cosa gli ex BR avrebbero potuto insegnare ai Magistrati della Repubblica; peraltro due dissociati e non pentiti, i quali proprio per questo hanno avuto gli sconti di pena senza fare nomi di complici nelle loro ribalderie criminal-terroristiche? Certo, i tempi cambiano e tutto trova una ragione nel fatto che oggi predominano criteri di valutazione diversi da quelli del passato, certamente migliori e seri.
Concludendo, in questo strano mondo iniziato con l’11 settembre 2001, andato avanti con la cosiddetta “guerra asimmetrica” (cioè conflitto ad armi impari, non dichiarato, nel quale una delle parti è costretta a difendersi da un nemico non identificabile) e proseguita con i deliri terroristici dei decapitatori “religiosi”; in tutti questi anni di povertà culturale e politica ricca di narcisismo e “pompa” che fruttano fior di miliardi grazie ad agenzie di malaffare, Banche “libere” che creano addirittura crisi finanziarie, rendiamo certamente omaggio a tutti i Caduti per mano terroristica e mafiosa in lunghi decenni, piacendoci ricordare nella circostanza il grande drammaturgo tedesco Bertolt Brecht, che scrisse: “Sfortunato quel popolo che ha bisogno di eroi. Ma ancora più sfortunato il popolo che ne disperde l’esempio e l’insegnamento…”.
Sì, proprio su questa strada è avviata l’Italia, da lungo tempo..!