Il veliero di Renzi annaspa in un mare procelloso

Ma questi 80 euro in più nella busta paga, ci saranno o no?

Fatto salvo e ribadito il principio, secondo il quale non bisogna mai scendere a compromessi con la propria coscienza, mi pare, tuttavia, non sia questo il momento di “gufare” contro il governo Renzi, perché sono in gioco gli interessi generali dell’intero Paese.

Infatti, l’ex Sindaco di Firenze può essere simpatico o irritante, serioso o giocoso, preparato o abile spacciatore di frottole, ma allo stato attuale delle cose, non si intravedono alternative valide e condivisibili, almeno prima del varo di alcune riforme importanti tra cui primeggia quella elettorale.

Gli attacchi alla politica del governo Renzi sono sempre all’ordine del giorno e ciò non meraviglia nessuno perché rientra nella dialettica e nelle schermaglie di tutte le democrazie del mondo, ma, paradossalmente, le bordate più pesanti arrivano da quel mondo che egli rappresenta, non so con quanta convinzione (non dimentichiamoci che egli è figlio o, quantomeno, nipote della vecchia “balena bianca”, meglio nota come la Democrazia Cristiana).

Ebbene, l’ultima “chicca di queste ore, è rappresentata dalla incerta totale copertura finanziaria dei famosi 80 euro che dovrebbero “appesantire” le buste paga dei lavoratori a basso reddito. Pensate cosa potrebbe succedere dopo questo strombazzamento mediatico, senza contare l’indignazione furente di quei poveri “cristi” che non hanno alcun reddito e dell’esercito delle partite IVA.

L’allarme non è campato in aria perché i conteggi sono stati fatti su presunte maggiori entrate fiscali e riduzione della spesa pubblica, ancora tutto da verificare, senza contare le difficoltà che sorgeranno non appena vengono penalizzate le categorie interessate.

Sorprendentemente, la sicurezza ostentata dal Presidente del Consiglio appare al di là di ogni ragionevole dubbio e qui, il dilemma, diventa veramente cornuto perché, o dispone di dati esclusivi convincenti e rassicuranti, oppure recita a soggetto con straordinaria bravura degna di un incallito attore da palcoscenico di periferia.

E’ fuori dubbio che questo stato di cose rafforzi il ruolo e la funzione dell’ex premier, ex cavaliere ed ex senatore, Silvio Berlusconi, al quale, tutto si può rimproverare, tranne la incapacità di risalire la china anche quando tutto sembra perduto.

Oggi, di fatto, esistono due maggioranze, l’una complementare all’altra, perché senza il NCD di Alfano non si governa, ma senza la partecipazione  di Forza Italia non si fanno le riforme e l’Italia continua ad rimanere un paese ingovernabile, con grave pregiudizio per lo sviluppo economico e per la stessa democrazia.

 

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