Si rafforza l’ipotesi di un “governo del presidente”

Roma, 10 febbraio 2018 – Abbiamo già avuto modo di criticare, anche sarcasticamente, le previsioni e le proiezioni dei sondaggisti indigeni e stranieri senza, però, mai demonizzarli, certi, come siamo, che il più delle volte “ci azzeccano” ed i loro giudizi risultano reali ed indiscutibili.

Ebbene, secondo costoro, in occasione del voto del 4 marzo prossimo, se non accadranno stravolgimenti e sconvolgimenti radicali, al momento imprevisti ed imprevedibili, l’esito delle ormai imminenti elezioni politiche nazionali, non consentirà, alle singole forze politiche in campo, di raggranellare una maggioranza per governare il Paese.

L’alternativa a questa soluzione, che in molti danno già per scontata, è la nomina di un “Governo del Presidente” almeno finché si riesca ad approvare una nuova legge elettorale, ma i tempi non saranno certamente molto brevi.

Questa consapevolezza serpeggia ormai nelle segreterie dei partiti e già condiziona, in qualche misura, le tematiche e le strategie dei vari leader che prefigurano gli scenari futuri.

Sempre secondo i “maghi” di questo tipo di profezia, la sfida più importante dovrebbe riguardare il M5S di Grillo capitanato da Di Maio ed il Centro-Destra coordinato da Berlusconi, tuttora non candidabile, né, tanto meno, eleggibile.

Uno degli aspetti più sorprendenti di questa campagna elettorale è il posizionamento privilegiato accordato dai media ai “Grillini”, i quali talvolta, pur sostenendo tematiche farlocche e lontane le mille miglia dalle possibilità di concretizzarle, come il rifiuto di alleanze e compromessi di qualsiasi genere, ben sapendo che da soli non avranno alcuna possibilità di governare, si ostinano ad invitare i concorrenti a condividere il loro programma e sostenere i loro ministri “gratis et amore Dei”, come avrebbero detto i latini.

Ma a questo neofita della politica Luigi DI Maio nessuno ha mai detto che in Italia (e forse anche nel mondo) nessuno ha mai fatto niente per niente tranne qualche missionario in odore di santità?

Inoltre, ammesso e non concesso che otterrebbe la fiducia nelle due Camere parlamentari, non ha mai pensato che diventerebbe vittima costante di ricatti da parte di questi improvvisati sostenitori?.

Resta il fatto, tuttavia, che il numero dei suoi presunti elettori che lo colloca al vertice della classifica delle forze monitorate, all’interno del “tripolarismo” non dà segni di cedimento stabilizzandosi molto al di sopra del PD e tallonato solo dai Berlusconiani ed affini.

Una maggiore concretezza degli amici del noto comico genovese, non guasterebbe, perché dovrebbero sapere che i loro concorrenti non staranno con le mani in mano e, soprattutto, faranno di tutto per impedire allo stesso Di Maio e soci di varcare in pompa magna l’ingresso di Palazzo Chigi.

Le notizie delle ultime ore segnalano che Berlusconi e Renzi escludono categoricamente qualsiasi forma di “larghe intese” per cui riaffiora la possibilità di un ritorno alle urne in tempi relativamente brevi.

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