Politica

ESISTE ANCORA INTERESSE PER LA TUTELA DELL’AMBIENTE?

L’importanza della legge sull’intercettazione telefonica.
Raffaele Vacca
(Raffaele Vacca)

Se venisse approvata così l’irragionevole  legge sulle intercettazioni della quale da due anni si discute in Parlamento, non si avrà più modo non solo di pervenire a conclusioni  positive in tema di contrasto all’illecito ambientale, soprattutto in tema di smaltimento di rifiuti, quanto, nel prosieguo delle attività d’indagine, sempre difficili e particolari nello specifico settore, di identificare ambiti collegati alla criminalità mafiosa (connessi all´art.416 bis del Codice Penale: “Associazione per delinquere di stampo mafioso”). L´art. 53 bis del Decreto Ronchi, introdotto dalla legge n. 93 del 2001, ha consentito le intercettazioni telefoniche e ambientali e l´applicazione di misure cautelari personali. È stato così possibile far luce su traffici pericolosi e accertare complicità di funzionari corrotti della pubblica amministrazione come anche di imprenditori “disinvolti” che spesso si interfacciavano con persone collegate alla grossa malavita.
 Prima di tale data, le intercettazioni e gli arresti non erano consentiti , in quanto, nel Decreto Ronchi- Decreto Legislativo 5 febbraio 1997 n. 22: Legge quadro sui rifiuti – le ipotesi di reato erano tutte a carattere  contravvenzionale, agevolmente prescrivibili, che non consentivano, peraltro, alcuna attività tecnica come le intercettazioni telefoniche e ambientali. Dal 2001, quindi, potenziato il corpus legislativo, sono iniziate indagini importanti sul tema della criminalità ambientale che sovente evidenziava interessenze con le Mafie stanziali , in primis  Camorra , ma anche Cosa Nostra e `Ndrangheta. A molti è noto il film tratto dal bel libro di Saviano, “Gomorra”, con implicazioni del famigerato clan dei Casalesi nel traffico illecito di rifiuti pericolosi .
Facendo riferimento alla mia esperienza quale Comandante dei Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente, funzionalmente dipendente dal Ministro dell’Ambiente, per tre anni (2003-2006), posso testimoniare con cognizione di causa quanto sopra asserito, essendo state svolte, da quella splendida Unità Specializzata dell´ Arma, in quell’intenso e fortunato periodo, numerose operazioni di Polizia Giudiziaria con varie Procure della Repubblica, da nord a sud d’Italia, spesso con il coinvolgimento delle Procure Distrettuali Antimafia di pertinenza.
“Evitare che siano posti limiti troppo rigidi alle intercettazioni telefoniche”: in questo modo, l’on. Gaetano Pecorella, Deputato del PDL, Presidente della commissione Parlamentare sul Ciclo dei Rifiuti (denominata Commissione sulle Ecomafie) , giurista di chiara fama e già legale di fiducia del Presidente Berlusconi, parla della nuova legge  in esame, facendo esplicito riferimento al traffico illecito di rifiuti. “La (nuova) legge sulle intercettazioni – osserva Pecorella – deve essere emendata subito su questo tema. È un limite per gran parte delle inchieste che dalle intercettazioni sono partite: il Parlamento ne tenga conto anche perché  utili per contrastare i reati satellite”. Per quel che riguarda le intercettazioni telefoniche -sostiene invece l´on. Ermete Realacci del PD, leader storico di Legambiente -” è fondamentale che il Governo faccia marcia indietro nel testo del decreto in discussione alla Camera, e su questo punto in particolare è stato presentato un emendamento a firma Realacci e Granata, sottoscritto da molti Parlamentari di maggioranza e opposizione. Ci auguriamo di poter contare sull’autorevole sostegno anche del Presidente Pecorella, per condurre questa battaglia e non regalare vita facile alle ecomafie”. Proprio dal “Rapporto ECOMAFIA 2010” di Legambiente, apprendiamo che l’unico business immune dalla crisi economica è proprio  l’illecito ambientale.
 Nello specifico, sempre secondo il Rapporto in parola del quale riportiamo dati e considerazioni, si registra un deciso picco nelle infrazioni accertate nel ciclo dei rifiuti (da 3.911 nel 2008 a 5.217 nel 2009), e un leggero calo nel ciclo del cemento (da 7.499 a 7.463). Aumentano i reati contro la fauna (+58% ) e i reati contro l’ambiente marino e costiero. Stabile l’enorme giro d’affari, anche quest’anno, nonostante l’inasprirsi della crisi economica, pari a 20,5 miliardi di euro!!!
Altra situazione, sempre grave, è  quella del “calcestruzzo depotenziato”. Opere pubbliche anche importanti, come anche private quali case piccole o grandi, tutte a rischio perché costruite  con cemento di cattiva qualità. Affari assai redditizi  per la delinquenza affaristica che praticamente controlla tutto il ciclo del cemento   e, per proprio per  questo, si aggiudica sempre nuovi lucrosi appalti. In tale quadro, purtroppo, ci potrebbe essere una tragica storia di calcestruzzo depotenziato anche dietro al crollo della Casa dello studente dell´Aquila!
Anche l’agricoltura non risulta esente dalle mira dell’economia criminale. Un business di 50 miliardi di euro l’anno, poco meno di un terzo del fatturato illegale nel nostro paese. Un volume d’affari che si traduce in 150 reati al giorno. Un agricoltore su è tre è “attenzionato” dalla criminalità , come denuncia la CIA (Confederazione Italiana Agricoltori) nel suo terzo rapporto sulla “Criminalità in agricoltura”. Sicilia, Calabria, Campania, Puglia, Basilicata, sono le Regioni in cui  tali fenomeni sono particolarmente diffusi, anche se qualcosa inizia a verificarsi anche al nord. I reati consistono, soprattutto, nei furti di attrezzature e mezzi agricoli ma anche nell’usura, nell’abigeato, nelle estorsioni ma anche “pizzo”, macellazioni clandestine, danneggiamento alle colture, aggressioni, truffe nei confronti dell’Unione Europea, caporalato, abusivismo edilizio.
Che dire? Certo il cittadino monoreddito che sino a qualche tempo fa non arrivava con i soldi alla quarta settimana ed oggi, con l’aggravarsi della crisi nemmeno alla terza, non si occupa più di tanto di questi problemi, essendo infatti  impossibile intervenire autonomamente sul decorso di tali tematiche……sì lontane, eppure tanto vicine, soprattutto per il fatto che col tempo si è iniziata a creare  una apprezzabile coscienza ambientale, che si inserisce nel più  grande ambito della cultura della Legalità.
Quel che si spera è che prevalga il buonsenso, affidandoci tutti, ancora una volta, allo “Stellone d’Italia”!
 
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