…E SE L’ASTENSIONISMO SUPERASSE il 50%?

Se dovessi recarmi domani alle urne non saprei per chi e per cosa votare.
(Cosmo G. Sallustio Salvemini)

Stanno emergendo tanti e tali misfatti da suscitare l’indignazione generale.
Non se ne può più.
Ogni giorno vengono svelati episodi di corruzione nei quali si trovano coinvolti i protagonisti della scena politica.
Alcuni ipotizzano una nuova tangentopoli, altri dicono che la situazione è più grave di quella del ‘92.  Hanno ragione gli uni e gli altri. Quali potrebbero essere le cause? E’ difficile enumerarle.
Credo che una delle cause principali risieda nell’affannosa caccia al voto per le persone anzichè per i programmi.
È lotta (che spesso degenera in velenosa rissa) per l’occupazione di poltrone lautamente remunerate.
E’ questo il peccato originale della democrazia “elettoralistica”, fondata cioè su costose campagne elettorali sovvenzionate, più o meno lecitamente, da potenti lobby.
Per i politici di mestiere la più assillante preoccupazione è quella di reperire il denaro necessario per affrontare le campagne elettorali.
Bisogna pur pagare i membri dello staff, i manifesti, i galoppini, le cene e via dicendo. Dove e come trovare le (ingenti) risorse economiche? Ecco il punto nodale del problema.
E’ in questa spasmodica ricerca di denaro la fonte principale della corruzione dei politici. In questa ottica trova spiegazione il fenomeno delle tangenti che è presente in quasi tutti gli appalti delle opere pubbliche.
E’ nell’attuale (perverso) meccanismo elettorale che va individuata la ragione principale dei comportamenti disonesti di alcuni (troppi) politici.
Il tallone d’Achille della democrazia “elettoralistica” è nel fatto che i voti vengono acquistati anzichè conquistati. I cosiddetti voti d’opinione non sono affatto determinanti per vincere le elezioni; sono minoritari nei confronti della marea dei voti di scambio, che vengono offerti (o venduti?) dai capibastone.
E’ questa, purtroppo, l’amara verità di fronte alla quale la Casta continua a comportarsi come lo struzzo.
E’ gente che merita ancora i nostri voti? Fatto sta che tira ancora il vento della famigerata Prima Repubblica.
Che fare?
Il Movimento Salvemini insiste nel proporre umilmente la madre di tutte le riforme: votare solo sui programmi per stabilire le percentuali dei consensi popolari e poi attribuire i seggi mediante sorteggio ogni tre anni, per impedire ai gestori della “res publica” di coltivare nel lungo periodo il sistema corruttore sul quale prosperano le fortune dei faccendieri e dei politicanti.
Urge, pertanto, modificare la Costituzione (rivelatasi palesemente inadeguata a risolvere l’attuale gravissima situazione) introducendovi il metodo greco-antico della demo-merito-sorte-crazia. Altrimenti corriamo il rischio di far lievitare l’astensionismo (oggi al 41%) fino a superare il 50%. In tale sciagurata ipotesi nessun Parlamento e nessun Governo sarebbero legittimati ad operare, in quanto espressione della minoranza del Corpo elettorale.
A questo punto il Capo dello Stato potrebbe (o dovrebbe?) indire le elezioni per una nuova Assemblea costituente.
 
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