E FINALMENTE SCAJOLA SI DIMETTE

Dopo tante inutili polemiche, il ministro Claudio Scajola si è dimesso.

(Claudio Scajola)


Correva l’anno 2004 quando, sfogliando un giornale romano di compravendita di tutto e di più,   Claudio Scajola trovava una superoccasione: un mini-appartamento da 180 metri quadri, composto da 9 stanze, a soli 610.000 euro. Il prezzo, decisamente basso, era senz’altro dovuto alla vista: un agglomerato di antichi lastroni di pietra con archi, chiamato “Colosseo” nel cui interno, alcuni ferventi “animalisti”, per nutrire dei poveri leoni affamati, gli davano da mangiare le persone. Oggi, non trovando più leoni perché in via di estinzione, danno da  mangiare ai gatti.
Organizzato l’acquisto, il parlamentare pagava l’importo e faceva fare anche delle modifiche per ricavare altre due stanze con bagno, ma il tutto regolarmente avendo dato comunicazione di inizio lavori al Comune di Roma. Sembrerebbe però, che c’era una piccola differenza ancora da pagare che però sia stata saldata in contemporanea  con 80 assegni circolari da 12.500 euro l’uno da un ignoto anonimo benefattore, sempre lo stesso che ha effettuato i lavori di ristrutturazione. Questa cifra però, avrebbe provocato un’immediata segnalazione da parte della banca emittente, agenzia 582 di Roma della Deutsche Bank e poi dalla Banca d’Italia alla Guardia di Finanza. Appare strano che tale accertamento, apparentemente molto semplice, sia durato 6 anni, particolare questo che non cambia assolutamente nulla alla gravità della vicenda. 
Ieri, veniva semplicemente da ridere nell’ascoltare le dichiarazioni del ministro che diceva di non sapere se qualcuno e né chi avesse potuto pagare per lui la differenza d’acquisto (per intenderci di quasi un miliardo e 800 milioni delle vecchie lire!) né tantomeno il conto per la ristrutturazione di quell’abitazione popolare.
Berlusconi ha fatto bene a dire “Oggi si è dimesso un ministro molto capace” ma avrebbe potuto risparmiarsi “Il ministro Scajola ha assunto una decisione sofferta e dolorosa, che conferma la sua sensibilità istituzionale e il suo alto senso dello Stato, per poter dimostrare la sua totale estraneità ai fatti e fare chiarezza su quanto gli viene attribuito” perché il concetto di “alto senso dello Stato”, ci sentiamo di riconoscerlo ad altri servitori, non in chi invece si è servito dello Stato.
Al momento, tolta la “donazione”, non vi sono prove di corruzione od altro e certamente tutti si augurano che Scajola possa essere innocente e provarlo, ma consentiteci dire che le circostanze e gli elementi di prova finora raccolti, non depongono di sicuro a suo favore, quantomeno moralmente.
I Magistrati, furbescamente, non lo hanno ancora indagato, in maniera tale da poterlo sentire senza che possa avvalersi della facoltà di non rispondere ma questo è il gioco delle parti.
D’altronde, una vecchia massima diceva che “solo quello che non si fa, non si sa”.
Non ci risultano invece proverbi che possano confermare il sano principio   “la legge è uguale per tutti”, applicato a tutte le inchieste perché, come detto all’inizio, appare strano che tutti gli scandali scoperti – che debbono giustamente essere perseguiti e condannati – siano appannaggio esclusivo del Pdl.  
Mario Chiesa e Primo Greganti insegnano!
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