CHI FRENA LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA?

 

Se gli avversari del Premier non fossero condizionati da un astio inestinguibile, si renderebbero conto del vero motivo che determina il reiterato successo elettorale del Centro – Destra: la speranza di quella riforma integrale della Giustizia che la maggioranza silenziosa del Paese, a fronte della devastante crisi istituzionale, giudica, improcrastinabile.

 

A nessuno sfugge che, nonostante l’impegno della maggior parte dei magistrati, la giustizia italiana non assolve la propria funzione.

Vero è che, sia all’interno della sfera giudiziaria che al di fuori, c’è una forte resistenza ad attuare qualsiasi modifica dello “status

quo” caratterizzato da un degrado di cui le riforme del passato, sono responsabili.

A nessuno sfugge che, per esempio, l’abolizione dell’immunità parlamentare ha attribuito al potere giudiziario una tale prevalenza sul potere esecutivo da indurre gli oppositori del Governo ad inserirsi in un ambiguo circolo mediatico-giudiziario.

Così, per gli aumenti economici attribuiti ai magistrati che si sono risolti in un’ inammissibile sperequazione fra i dipendenti pubblici.

Vero è che i parlamentari, ansiosi di attribuirsi sostanziosi emolumenti e notevoli privilegi, hanno elargito anche al potere giudiziario gli stessi benefici.

Ma c’è di più.

Nonostante l’esito del referendum sulla responsabilizzazione dei magistrati, il Parlamento ha vanificato l’esito della consultazione referendaria, e con essa la volontà popolare, attribuendo allo Stato l’onere di risarcire le vittime della malagiustizia.

Sono, pertanto, i contribuenti italiani a fare fronte alle conseguenze delle innumerevoli condanne dell’Europa nei confronti della Giustizia italiana.

E non solo.

L’automatismo delle carriere consente a tutti i magistrati di accedere in Cassazione.

E che dire del C.S.M. in cui si vota per correnti giudiziarie?

Dei tempi enormemente lunghi delle vertenze civili?

Dei ricorsi degli avvocati e dei rinvii dei magistrati che nelle vertenze civili ostacolano l’iter giudiziario?

Dello spropositato numero di prescrizioni nella sfera penale?

È, incredibile, a fronte di tale situazione, che gli addetti ai lavori e i politici non siano ancora intervenuti con riforme e controriforme adeguate.

Nessuna parte politica è esente, da responsabilità.

Il Centro – Sinistra tratta la questione Giustizia ricorrendo all’abusato moralismo cercando di scaricare i propri errori sugli avversari politici.

Il Centro Destra non è mai intervenuto in maniera adeguata e, anche durante l’attuale legislatura, non è riuscito ad attribuire assoluta priorità ad un problema che doveva essere affrontato, da tempo.

 

 
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