Barcolla l’osannato efficientismo teutonico

Roma, 17 gennaio – Gli scioccanti episodi di violenza verificatisi nella notte di capodanno a Colonia ed in altre citta tedesche, impongono una seria e rigorosa riflessione.

Nell’immaginario collettivo, come pure nella realtà quotidiana, la Germania rappresenta ancora la potente ed affidabile locomotiva, alla quale sono agganciati, volenti o nolenti, i vari paesi dell’Europa Occidentale.

Secondo quanto appreso dalle cronache, si è trattato di una vera e propria aggressione e di gravi molestie sessuali, perpetrate da un gruppo di nordafricani contro tutte le donne che sostavano o transitavano attraverso la grande piazza della Cattedrale.

Nella circostanza, alle vittime sono state rubati cellulari, portafogli, orologi, collanine ed altri oggetti personali.

Ma l’aspetto più inquietante e sconcertante è stato l’anomalo comportamento delle pattuglie di polizia presenti sulla stessa piazza, che non sono subito intervenute per impedire o almeno arginare quanto è accaduto.

Eppure le forze dell’ordine tedesche sono note per la loro efficienza ed, in qualche caso, vengono anche criticate per essere andate ben oltre la necessità contingente.

Per nulla convincenti le giustificazioni del responsabile dell’ordine pubblico che ha dichiarato di aver, così, evitato disordini più gravi.

 

Un altro scandalo piombato sull’economia tedesca che, tuttavia, continua a progredire assai meglio di quella dei partener europei, è stato lo scandalo Volkswagen che avrebbe messo in ginocchio qualsiasi altro paese al mondo anche se le conseguenze  pesano ancora come enormi macigni.

La casa automobilistica tedesca era e, per alcuni versi, lo è tuttora, sinonimo di eleganza, di efficienza, di lusso, di potenza di tecnologia avanzata, tanto da essere collocata ai vertici dell’automobilismo mondiale.

Poi improvvisamente, si è scoperto che si era fatto ricorso ad espedienti “truffaldini” per quanto riguarda l’inquinamento ambientale con conseguenze catastrofiche ancora in gran parte da accertare e risarcire.

 

Un altro episodio sconvolgente, che getta un’ombra sinistra sull’integrità funzionale della società tedesca, è rappresentato dal suicidio del pilota della Lufthansa precipitato con oltre 250 passeggeri, tutti deceduti.

Eppure i sanitari della compagnia aerea avevano vietato al pilota di volare perché affetto da disturbi psicosomatici.

L’amara consolazione di ordine morale, scaturisce dalla constatazione, poco edificante, che  “tutto il mondo è paese”, senza esclusioni di sorta.

 

È chiaro che la Cancelliera Merkel ne esce alquanto indebolita anche in conseguenza di quanto è già accaduto in Polonia e di quanto sta accadendo nella vicina Spagna, dove l’antieuropeismo sta lievitando con buone prospettive di successo.

 

Per quanto ci riguarda più da vicino, è doveroso osservare che se da una parte il governo Renzi potrà ora alzare di più la voce sulla flessibilità necessaria per il rilancio della nostra economia, dall’altra si rischia lo stallo sulla ripartizione equa dei profughi che continuano a sbarcare sulle nostre coste col  ragionevole rischio di stabilirvisi per sempre.

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