Politica

Alchimie politiche ed arroccamenti religiosi

La campagna elettorale è già entrata in dirittura d’arrivo ed anche gli agnostici, i populisti, i menefreghisti, oltre, naturalmente, gli attivisti, i candidati, ed i loro sostenitori, finiranno, ineluttabilmente, per essere coinvolti, perché lo scenario che si aprirà dopo il responso delle urne, sarà estremamente importante  ed interessante, per cui, a quel punto, nessuno potrà più chiamarsi fuori.

Per onestà intellettuale bisogna riconoscere che in tutti i partiti, nei movimenti e nelle coalizioni  che partecipano alla competizione, ci sono valori e progetti (condivisibili o da respingere in blocco a seconda della propria ideologia), legittimati ad essere proposti e divulgati nel rispetto della democrazia e dalla civile convivenza che deve caratterizzare un Paese moderno come il nostro.

In questo contesto generale ritengo trovi logica collocazione la svolta legislativa verificatasi recentemente nella vicina Repubblica francese e nella Gran Bretagna.

Come certamente molti sanno, solo alcuni giorni fa, l’Assemblea nazionale francese e quella inglese, hanno espresso  il primo “si” in favore dei matrimoni tra omosessuali, scatenando una vivace reazione negli ambienti vaticani.

L’attacco frontale è partito subito dal presidente della “C.E.I.” (Conferenza Episcopale Italiana), Cardinale Angelo Bagnasco, il quale, dopo aver stigmatizzato l’iniziativa, ha rimproverato all’Europa l’abbandono delle proprie radici cristiane aggiungendo  che “siamo già vicini al baratro e l’Italia non deve prendere esempio da queste situazioni che hanno esiti estremamente pericolosi”.

Se non fossimo alla vigilia delle elezioni politiche generali, questa riforma anglo-francese avrebbe, sì, interessato l’opinione pubblica e l’intero sistema mediatico, ma nell’attuale stato delle cose, la “querelle” rischia di assumere aspetti per molti versi inimmaginabili ed imprevedibili.

Infatti è vero che il nostro è uno Stato laico ed indipendente, ma è altrettanto vero che la componente cattolica ex democristiana, che vota i vari partiti allineati ai nastri di partenza, è notevole e potrebbe non essere del tutto insensibile agli atteggiamenti della Chiesa cattolica.

D’altra parte c’è poco da recriminare nei confronti di chicchessia, perché la stessa Costituzione, articolo 7, prevede che lo Stato e la Chiesa cattolica sono, nel proprio ordine, indipendenti e sovrani ed i loro rapporti sono regolati dai Patti lateranensi.

E’ bene precisare che, nella circostanza, nessuno voglia schierarsi dall’una o dall’altra parte facendo da cassa di risonanza delle rispettive forze in campo, bensì si è voluto tratteggiare un “acquarello” reale di graffiante attualità.

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