Dopo una lunga attesa, sia il Parlamento sia il Consiglio Europeo hanno dato l’ok all’emendamento al Regolamento sugli obiettivi di emissione di CO2, dando più flessibilità. La modifica consentirà alle Case di rispettare i target nella media del triennio 2025-2027, anziché ogni anno. In teoria, le aziende compensano eventuali risultati in eccesso nel primo anno con quelli migliorativi nei due anni successivi.
Più flessibilità per le emissioni di CO2: meglio tardi che mai
Tuttavia, l’Unrae (Case estere) fa notare che i budget delle aziende sono già stati definiti tra fine 2024 e inizio 2025: i costruttori fanno accantonamenti a bilancio se, non avendo raggiunto gli obiettivi nelle singole annualità, reputano di non superarli in quelle successive. E visto che si vendono poche elettriche, centrare il bersaglio è arduo.
Luca de Meo è critico
Sentiamo l’amministratore delegato del Gruppo francese nel corso di un’audizione alla commissione Attività produttive della Camera: “Avevo posto l’attenzione sul tema della mancanza di sviluppo del mercato elettrico l’anno scorso, in primavera. Siamo a maggio 2025 quando il Parlamento Europeo ha votato sulla flessibilità. Ma nell’industria automobilistica a maggio abbiamo già fatto il nostro budget. Il gioco nell’anno si fa nei primi 4-5 mesi e voglio dire questo per sottolineare il fatto che abbiamo bisogno anche di velocità di palla se vogliamo risolvere le cose”.