Il Consiglio dei Ministri ha di recente approvato il disegno legge Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2026 e bilancio pluriennale per il triennio 2026-2028. La Manovra 2026 ha quattro novità principali con un intervento di circa 18 miliardi medi annui.
1) Manovra 2026: fisco e potere d’acquisto delle famiglie
- C’è la riduzione dell’aliquota intermedia IRPEF dal 35% al 33%, applicabile ai redditi tra 28.000 e 50.000 euro. Per i contribuenti con reddito superiore a 200.000 euro è introdotta una riduzione di 440,00 euro sulle detrazioni d’imposta, esclusi i costi sanitari.
- Rifinanziata per il 2026-2027 con 500 milioni €/anno (art. 3), la carta consente l’acquisto di beni alimentari di prima necessità da parte dei nuclei familiari a basso reddito.
- Arriva una tassazione sostitutiva del 5% sugli incrementi retributivi corrisposti ai dipendenti del settore privato nell’anno 2026 (con riferimento ai titolari di reddito di lavoro dipendente di importo non superiore a euro 28.000), in attuazione di rinnovi contrattuali sottoscritti negli anni 2025 e 2026, e una flat tax all’1% sui premi di produttività erogati negli anni 2026 e 2027 applicabile entro il limite di importo complessivo di 5.000 euro.
- Buoni pasto elettronici: l’esenzione è elevata da 8 a 10 euro.
- Locazioni brevi. Dal 1° febbraio 2026, la ritenuta operata dagli intermediari (come agenzie e piattaforme online) sui canoni corrisposti ai locatori sale dal 21% al 26%. Inoltre, se il proprietario non opta per la cedolare secca, la ritenuta sarà considerata a titolo di acconto sull’imposta dovuta. (art. 7).
- Superbonus ed ecobonus. Confermate le detrazioni al 50% per le spese 2025-2026 e al 36% dal 2027 (art. 9). In sostanza, l’articolo modifica due norme fondamentali del D.L. 63/2013, che regolano i bonus edilizi “ordinari” dopo la progressiva riduzione del Superbonus: l’aliquota del 36% (anziché 30%) sarà applicabile anche per le spese sostenute nel 2026,
- Bonus ristrutturazioni: viene confermata la detrazione del 50% per le spese di recupero edilizio sostenute fino al 31 dicembre 2026, con un tetto massimo di 96.000 euro per unità immobiliare, dal 2027, la detrazione tornerà alla misura “ordinaria” del 36%.
2) Famiglia, pari opportunità e welfare
- Bonus lavoratrici madri: un’integrazione del reddito per le madri con due o più figli.
- ISEE e prima casa: l’articolo 47 modifica la franchigia e la scala di equivalenza per rendere più favorevole il calcolo ai nuclei con figli.
- Si rafforza il congedo parentale. Nel testo della bozza della Legge di Bilancio 2026 viene esteso il limite di tempo entro cui entrambi i genitori, lavoratori dipendenti, possono richiederlo: al momento si può fare fino al 12esimo anno del figlio, mentre dal prossimo anno sarà possibile farlo fino al 14esimo. L’ampliamento dell’istituto è una delle misure principali pensate dal governo come supporto alla natalità e alla famiglia, che includono anche un potenziamento del bonus mamme lavoratrici, un congedo per malattia dei figli più lungo, la decontribuzione totale per i datori di lavoro che assumono madri con almeno tre figli, una spinta ai contratti part time e un aiuto ai genitori separati. Il congedo parentale è un periodo di astensione facoltativa dal lavoro concesso ai genitori per prendersi cura dei bambini (anche adottivi o in affidamento) nei loro primi anni di vita. Spetta per un periodo complessivo di 10 mesi, quindi calcolando cumulativamente sia il tempo usufruito da entrambi i genitori, elevabili a undici, ma solo se il padre si astiene dal lavoro per un periodo, continuativo o frazionato, di almeno tre mesi. I periodi di congedo parentale possono essere fruiti dai genitori anche contemporaneamente.
- Nel periodo di congedo parentale, ai genitori lavoratori dipendenti spetta un’indennità pari al 30% della retribuzione media giornaliera (di cui tre mesi indennizzabili all’80%, se fruiti nei primi sei anni di vita del figlio e se è finito il periodo di congedo obbligatorio dal 31 dicembre 2024), calcolata in base alla retribuzione del mese precedente l’inizio del periodo di congedo. I mesi in congedo restano validi sia ai fini dell’anzianità di servizio che per il calcolo dei contributi figurativi.
3) Cartelle esattoriali
- Si introduce una nuova definizione agevolata dei carichi affidati alla riscossione tra il 2000 e il 2023, per imposte e contributi non versati, ma esclusi quelli da accertamento. I debiti potranno essere estinti senza pagare sanzioni, interessi e aggio, versando solo imposte e spese di notifica/esecuzione. Il pagamento potrà avvenire in un’unica soluzione entro il 31 luglio 2026 o in 54 rate bimestrali fino al 2035, con interessi al 4% annuo.
- La domanda dovrà essere presentata entro il 30 aprile 2026 all’Agenzia delle Entrate-Riscossione, che comunicherà l’importo dovuto entro il 30 giugno. Con la domanda si sospendono fermi, ipoteche e procedure esecutive. La misura vale anche per debiti inclusi in precedenti rottamazioni inefficaci e per quelli in procedure concorsuali, con effetto di piena estinzione dopo il pagamento della prima rata. (art. 23).
4) Misure per le imprese
- Maggiorazione dell’ammortamento per gli investimenti in beni strumentali nuovi, materiali e immateriali, effettuati dal 1° gennaio al 31 dicembre 2026 (o entro il 30 giugno 2027 con ordine e acconto del 20% entro fine 2026). Per gli investimenti “green” che riducono i consumi energetici del 3% (o del 5% nei processi) la maggiorazione sale fino al 220%. Sono ammissibili anche investimenti in impianti per autoproduzione e stoccaggio di energia rinnovabile destinata all’autoconsumo.
5) Lavoro e previdenza
- Incentivi alle assunzioni. Stanziamenti di 154 milioni per il 2026, 400 milioni per il 2027 e di 271 milioni per il 2028 per sostenere l’occupazione giovanile, le donne svantaggiate e il lavoro nella ZES unica del Mezzogiorno. Le risorse finanziano un esonero parziale dei contributi previdenziali per le assunzioni o trasformazioni a tempo indeterminato effettuate nel 2026, per un massimo di 24 mesi. Un decreto del Ministero del Lavoro definirà requisiti e modalità attuative nel rispetto dei limiti di spesa.
- Pensioni minime. Incremento di 20 euro mensili dal 2026 per i soggetti in condizioni disagiate (art. 41).
