Luigino Spaziani, l’eroe che disinnescò l’ordigno: addio al Maresciallo dei Carabinieri

Maresciallo dei Carabinieri decorato con due Medaglie al Valor Civile, per aver sventato un attentato a Trapani e prevenuto un’esplosione a Massa Pisana. Uomo di coraggio, gentilezza e dedizione assoluta, è stato anche Presidente dell’Associazione Carabinieri, Sindaco, punto di riferimento tutta la comunità.

Luigi Spaziani, per tutti “Luigino” o affettuosamente “Gigi”, ci ha lasciati il 4 settembre 2025, all’età di 79 anni. Era nato il 5 giugno 1946, proprio nel giorno in cui l’Arma celebra il suo anniversario, e ha vissuto ogni giorno con onestà, coraggio e amore silenzioso.

Luigi Spaziani, Maresciallo dei Carabinieri decorato con due Medaglie al Valor Civile, per aver sventato un attentato a Trapani e prevenuto un’esplosione a Massa Pisana. Uomo di coraggio, gentilezza e dedizione assoluta, è stato anche Presidente della locale ’Associazione Carabinieri in congedo’, fu Sindaco di Ascrea (Rieti) e punto di riferimento per bambini e tutta la comunità che ha amministrato e che oggi, per manifestare il proprio cordoglio, si stringe attorno ai suoi famigliari.

Maresciallo dei Carabinieri sventò un attentato a Trapani

Maresciallo dei Carabinieri, ha prestato servizio per dieci anni a Trapani, in Sicilia. Decorato con due Medaglie al Valor Civile, è andato in pensione nel 1983, anno in cui si è trasferito ad Ascrea in provincia di Rieti, divenuta la sua casa e la sua missione.

A Trapani, sventò un attentato alla centrale telefonica. Spense appena in tempo la miccia di un ordigno con quasi un chilo di esplosivo, sventando in extremis un attentato contro la sede centrale telefonica di Trapani. Notò i bagliori di una fiammella e incuriosito si avvicinò, rendendosi subito conto del fatto che la fiamma veniva da una miccia a lenta combustione, collegata ad un ordigno. Altri dieci centimetri, cioè tre o quattro secondi di tempo e vi sarebbe stata l’esplosione. Luigi si precipitò a spegnere la miccia e ad interrompere l’innesco della capsula detonante rendendo così definitivamente inutilizzabile l’ordigno, piuttosto rudimentale ma assai potente, composto da una latta contenente 500 grammi di esplosivo da mina compresso. Lo scoppio avrebbe potuto causare gravi danni ma Luigi lo evitò. Nel 1970 aveva sventato un’altra esplosione a Massa Pisana, una frazione di Lucca.

È stato Presidente dell’Associazione Nazionale Carabinieri, ristoratore, storico commerciante, Sindaco di Ascrea. Sempre vicino alla sua comunità, con il tratto gentile e concreto di chi c’è, davvero.

Lo ricorderemo per la sua discrezione, il suo spirito di servizio, le sue parole affettuose. Guardava in profondità, riconosceva i cuori buoni, incoraggiava senza clamore.

La Famiglia

Sua moglie Danila, i figli Pietro, Gianluca e Francesca, il genero e tutti i familiari ne custodiscono l’eredità più preziosa: quella dei valori, delle piccole cose che fanno grande una vita.

Francesca, sua figlia, lo ha raccontato così:

“È stato un padre e un marito meraviglioso. Ci ha dato tutto l’amore che poteva, era molto presente nelle nostre vite, si preoccupava di tutto.
Mi mancherà la sua chiamata delle 20, ogni santo giorno, chiamava tutti e tre i figli.
Perfino in ospedale, due giorni prima di morire, senza voce, mi ha guardata e mi ha detto:
‘Avete pagato le assicurazioni delle macchine? Tua mamma ha i soldi?’
Mi mancherà tutto di lui. Ma sono fiera di una cosa: ho fatto tutto quello che potevo per farlo stare bene. Gli sono stata accanto fino alla fine, me lo sono coccolato, baciato… tutto quello che esiste, quando c’è un amore grande.”

E Luigino era profondamente fiero dei suoi figli. Pietro, Brigadiere presso il Reparto Operativo Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Vicenza. Gianluca, oggi Maresciallo dei Carabinieri, presso il Centro Nazionale Amministrativo del Comando Generale a Chieti. Gianluca è Maresciallo dal 10 luglio e anche Segretario Generale del SIM Carabinieri per la regione Abruzzo e Molise, (il SIM è il primo sindacato di tutte le forze armate). Francesca, portiere della squadra Sivel di Avezzano, milita nel campionato di Calcio a 5 Serie B, portando in campo la forza che ha ereditato da lui. Adorava profondamente anche i suoi tre nipoti: Luigi Spaziani, che porta con fierezza il suo nome, Michelle e Beatrice. Ogni loro sorriso era per lui una carezza sul cuore. Per Luigino, ciascuno dei suoi figli e nipoti era un immenso motivo di orgoglio.

Lettera al nonno

Michelle gli ha dedicato in Chiesa parole intrise d’amore, che restano incise come un sigillo d’amore, dolcissimo, autentico e commovente.

Ciao amore mio, ho sempre sperato che questo giorno non arrivasse mai e invece sono qui a scrivere queste parole con gli occhi pieni di lacrime ma con il cuore non solo pieno di tristezza, ma anche pieno di amore verso te, un amore che tu mi hai dimostrato dal giorno in cui sono venuta al mondo. Sei stato tu il primo a prendermi in braccio. Ti ho sempre ammirato per ogni cosa che hai affrontato nella tua vita, e l’amore che provo per te è immenso e incondizionato. A te caro nonno che sei sempre stato una roccia, in qualsiasi occasione, e non ci hai mai mostrato segni di debolezza per non farci soffrire.

Sai nonnino non puoi capire quanto mi mancheranno le tue chiamate ogni sera, sempre puntuale alle 20 e se passava qualche minuto in più ci domandavamo come mai tu non ci avessi ancora chiamato. Mi mancherà la tua voce ogni volta che mi dicevi “Michellina mia” oppure “bella de nonno”. Dai nonno oggi possiamo confessarlo a tutti, ogni volta che avevi l’occasione mi chiamavi in disparte e mi facevi un regalo, chiedendomi di non dirlo a nessuno e oltre a questo avrò sempre e solo ricordi meravigliosi di te. Ti amo e ti amerò all’infinito, non ci sarà giorno in cui non ti penserò, fai buon viaggio amore della mia vita. Spero che mi guarderai ancora e mi coprirai le spalle con il tuo amore silenzioso, anche da lassù.
La tua Michellina

Addio uomo giusto, tenero e forte. Ti immaginiamo con l’anima leggera e lo sguardo che abbraccia tutto ciò che hai lasciato con amore. Tu continuerai a custodire i tuoi cari con quella stessa presenza silenziosa che è rimasta in ogni gesto e noi ti portiamo nel cuore con profondo affetto.

Leggi anche qui un’altra storia:

“Ciao papà, come stai?”: “storie di un amore che non finisce mai

Exit mobile version