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L’Ucraina tira in ballo l’Italia con Zelensky che lancia l’allarme droni russi sul Belpaese

Alta tensione Ungheria-Ucraina: scontro sul confine, droni e gas Russo al centro della crisi. L’Ungheria si è proprio stancata dell’Ucraina: esplode la polemica sui droni

In riferimento alle presunte incursioni di droni che si stanno verificando nelle ultime settimane, Zelensky ha avvertito che l’Italia “potrebbe essere il prossimo obiettivo” della Russia. 

Zelensky lancia l’allarme droni russi: la reazione dell’Italia

Francamente, non si capisce molto bene il senso delle parole del leader ucraino. Se ha le prove di quanto dice, allora sarebbe stato il caso di allertare in segreto Roma. Perché mai mettere tutto in piazza? Che senso ha? “Mi auguro che questo non accada, ma non credo che Putin voglia scatenare la terza guerra mondiale e non credo che l’Italia sia un obiettivo militare”. Lo ha detto il vicepremier Antonio Tajani a 4 di Sera Weekend su Rete4 rispetto all’allarme di Volodymyr Zelensky, che ha evocato la possibilità che i droni russi possano sorvolare anche l’Italia. Tajani ha comunque puntualizzato che la difesa aerea italiana è in grado di verificare cosa accade e di abbattere droni con intenzioni minacciose. Per il ministro degli Esteri, “Putin sta testando le reazioni dell’Occidente ma l’Occidente ha già dimostrato di sapere reagire“, anche se questi della Russia sembrano “messaggi politici e non militari”, ha aggiunto.

Kiev insiste

Su X, il presidente ucraino ha scritto: “92 droni erano diretti verso la Polonia. Li abbiamo intercettati sul territorio ucraino, 19 hanno raggiunto il loro spazio aereo”. Droni non identificati sono stati avvistati sopra la più grande base militare della Danimarca, ha dichiarato oggi la polizia, l’ultimo di una serie di avvistamenti che le autorità danesi hanno definito un attacco ibrido. “Ogni minaccia allo spazio aereo, terrestre e marittimo della Nato sarà affrontata con una risposta risoluta e proporzionata. Siamo pronti. Non ci devono essere dubbi. Non cerchiamo lo scontro, ma non esiteremo a intraprendere qualsiasi azione ritenuta necessaria per la nostra difesa collettiva”, ha detto l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, presidente del Comitato militare della Nato, al termine della riunione dei capi di Stato maggiore della Difesa degli Alleati a Riga, parlando della “recente e continua violazione” da parte di droni russi dei cieli degli Alleati. Intanto la Russia nega tutto, parla di provocazioni e di UE isterica.

Alta Tensione Ungheria-Ucraina: scontro sul confine, droni e gas russo al centro della crisi

Accuse reciproche tra Kiev e Budapest in un’escalation che mette a dura prova l’unità UE e NATO. Il premier Orbán è irremovibile sulla linea filo-russa: “Zelensky non ci trascinerà in guerra“. Intanto, l’Europa pensa al “Muro anti-drone” di cui fanno parte entrambi i Paesi.

È scontro aperto tra Ucraina e Ungheria, con una nuova scintilla che rischia di destabilizzare ulteriormente il fragile “fianco orientale” europeo. L’ultima accusa arriva da Kiev, che denuncia lo sconfinamento di un drone proveniente dal territorio ungherese, ordinando immediate indagini.

La risposta di Budapest non si è fatta attendere, con il Primo Ministro Viktor Orbán che ha ribadito la sua linea dura e nettamente critica verso il governo ucraino: “Zelensky non ci trascinerà in guerra contro la Russia”.

Il motore della tensione: gas russo e interessi economici

Dietro l’attrito diplomatico non c’è solo la vicinanza geografica, ma una questione di profondi interessi economici e strategici. L’Ungheria, infatti, si è sempre astenuta dalle sanzioni contro Mosca, continuando ad acquistare gas russo a prezzi molto vantaggiosi.

Questo approvvigionamento a basso costo è un toccasana per l’economia interna e rende la nazione magiara estremamente appetibile per gli investimenti esteri. Non a caso, giganti cinesi come BYD hanno scelto l’Ungheria per le loro fabbriche, attratti proprio dal costo dell’energia contenuto e dalla fornitura di “oro blu” a condizioni favorevoli.

L’Ungheria: membro NATO “Ribelle”

Membro dell’Unione Europea e della NATO, Budapest ha mantenuto una posizione isolata e “ribelle” fin dall’inizio del conflitto, rifiutando categoricamente di appoggiare la fornitura di armamenti a Kiev e di sostenere in pieno le sanzioni europee contro la Russia.

Orbán punta il dito anche su altre questioni: accusa l’Ucraina di discriminare la minoranza ungherese nella regione della Transcarpazia e di minacciare la sicurezza energetica ungherese attraverso presunti attacchi all’oleodotto Druzhba, vitale per garantire il petrolio russo verso l’Europa centrale.

Il “Muro Anti-Drone”: progetto Europeo incerto

Mentre il botta e risposta tra i due Paesi si fa rovente, l’Unione Europea prova a varare un progetto cruciale per la sicurezza continentale: il cosiddetto “Muro anti-drone“. Questa iniziativa mira a proteggere il fianco orientale dell’Europa con una rete di difesa integrata che, paradossalmente, vedrebbe il contributo fondamentale proprio di entrambi i Paesi in lite.

Tuttavia, l’implementazione del “Muro anti-drone” è avvolta nell’incertezza. Non è chiaro né quando diventerà operativo, né soprattutto con quali fondi verrà realizzato, rendendo l’obiettivo un’impresa colossale e costosa.

La crisi tra Ucraina e Ungheria si conferma dunque un test cruciale non solo per la sicurezza regionale, ma per l’intera coesione politica ed economica dell’Unione Europea.

Redazione

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