Sono più che mai scatenati i ladri piranha di parti di auto, che rubano fari, gomme, infotainment e altro dalle vetture parcheggiate per strada di notte: ennesimo episodio a Treviso, con cittadini esasperati in tutta Italia, mentre i “cannibali” agiscono indisturbati e impuniti. Nel quartiere Sant’Antonino della città veneta, nel mirino dei criminali sono finite macchine di grossa cilindrata parcheggiate non lontano dalla Chiesa votiva.
Ladri piranha di parti di auto: super esperti
Si tratta di malviventi che si allenano in zone appartate, sapendo poi come colpire in fretta per portare via porte, volanti, luci. E rivendere al mercato nero. Spesso, i derubati trovano quei pezzi nei mercati online. Claudio Balsimelli, coordinatore del Gruppo di controllo del vicinato Sant’Antonino Chiesa Votiva, si appella al sindaco Mario Conte e a tutta la Giunta comunale: da tempo nel quartiere si verificano spesso episodi come furti, spaccio e scippi. “La gente non si sente più sicura, ed è così che, a gennaio 2024, eravamo riusciti a organizzare un incontro con il sindaco Mario Conte e la Polizia Locale. Il primo cittadino ci aveva però promesso l’installazione di un sistema di telecamere e videosorveglianza per contrastare nuovi spiacevoli episodi”. La risposta del sindaco: “Siamo in attesa del finanziamento a fronte di un bando ministeriale, che avevamo vinto con il progetto di potenziamento della videosorveglianza, tra cui figurava anche la zona di Sant’Antonino. Noi comunque faremo la nostra parte: anche se dal punto di vista bilancistico non è un periodo facile per i Comuni, stiamo lavorando per reperire le somme qualora i tempi dovessero allungarsi”.
Davide Galli, leader di Federcarrozzieri, ha una sua proposta
In realtà, i ladri piranha cannibalizzano l’auto in un paio di minuti, grazie alla loro abilità. Spesso, si coprono il volto e nascondono la targa della vettura con cui scappano. Difficile che le telecamere siano efficaci. Davide Galli, presidente Federcarrozzieri (associazione anche a tutela degli automobilisti), ha il quadro della situazione drammatica in Italia: in un anno, 30.000 cannibalizzazioni d’auto a Milano e hinterland, e 20.000 a Roma e hinterland. Ma il business si allarga ovunque lungo lo Stivale, con il giro d’affari stimato è di 1,2 miliardi di euro in 12 mesi. Le polizze assicurative contro i furti parziali ai danni delle auto? Costosissime, e comunque con franchigie a carico del cliente. Chissà, magari – dice Galli – “le autorità potrebbero disporre controlli molto più serrati nelle carrozzerie e nelle officine sospette, ‘tossiche’, che già non rispettano mille normative. I ladri spesso rubano i pezzi su commissione, per poi farli montare su identici modelli che necessitano esattamente di quei ricambi. Le operazioni avvengono presso riparatori poco trasparenti o del tutto abusivi. Sarebbe sufficiente farsi mostrare la tracciabilità dei pezzi: il riparatore deve esibire la prova che il ricambio è a norma”.