Mentre lo strapotere auto della Cina in UE è sempre più evidente, arriva la notizia delle dimissioni di Luca de Meo da CEO di Renault. Saranno effettive dal 15 luglio 2025. Un fulmine a ciel sereno, un segnale preoccupante per l’auto europea.
Luca de Meo a Renault lascia Renault dopo cinque anni
Un quinquennio notevole quello di de Meo – dal 2020 a capo di Renault -: il top manager italiano ha lanciato un piano strategico a (“Renaulution“) che ha riportato la Losanga sulla strada giusta. La sua partenza non è vista solo come una perdita dirigenziale, ma come un vuoto strategico e morale.
Solo un sospetto
Che de Meo lasci perché il sistema automobilistico europeo non si più in grado di reggere l’urto della Cina dopo le politiche UE? S’è scommesso tutto sull’elettrico. Che non convince. Nonostante spinte di ogni genere, e ostacoli a benzina e diesel, il full electric galleggia – o meglio affoga – al 15% di quota mercato. Con un 5% assurdo in Italia.
Qualcosa non è andato per il verso giusto: di recente, de Meo e Elkann (Stellantis) hanno duramente criticato le Regolamentazioni UE su elettrico e sicurezza. Tutto questo comporta fortissimi investimenti. Con listini del nuovo che s’impennano. S’è tanto atteso il Piano d’Azione auto UE, ma il risultato è un leggero allentamento della morsa delle multe CO2, che de Meo ha definito tardivo.
L’indiscrezione che de Meo possa approdare al mondo del lusso, in particolare a capo di Kering (holding di marchi come Gucci e Bottega Veneta), suggerisce che top manager brillanti, di fronte a uno scenario incerto nell’automotive, potrebbero scegliere settori con un futuro meno incerto.