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La seconda auto elettrica Ferrari slitta?

Secondo indiscrezioni, la seconda auto elettrica Ferrari slitterebbe dal 2026 al 2028

Come riporta la Reuters, che cita fonti anonime, la seconda auto elettrica Ferrari slitterebbe dal 2026 al 2028 almeno, in quanto nessuno vuole le supercar di lusso a batteria. L’industria automobilistica è in una fase di trasformazione epocale, con l’elettrificazione che si impone come la direzione predominante. Tuttavia, anche marchi iconici come il Cavallino si trovano a navigare in acque inaspettate, scontrandosi con le complessità di un mercato in evoluzione e le preferenze dei consumatori. Le recenti indiscrezioni, riportate da Reuters, suggeriscono che Ferrari potrebbe posticipare il lancio del suo secondo modello completamente elettrico almeno al 2028, abbandonando il precedente obiettivo del 2026. Questo ritardo, attribuito a una domanda “zero” per i veicoli elettrici di lusso ad altissime prestazioni, solleva interrogativi significativi sul percorso verso la mobilità elettrica, specialmente nel segmento delle supercar.

Ferrari e la strategia auto elettrica: percorso tortuoso

La decisione di Ferrari di rallentare il passo sulla sua roadmap elettrica non sarebbe una novità. Secondo le fonti, il piano per un secondo modello elettrico è stato rinviato due volte dall’azienda. Inizialmente si parlava di un posticipo di un anno, ma ora la prospettiva si sposta al 2028 come data più vicina. Questo secondo modello è internamente considerato il “vero punto di svolta” per la strategia EV di Ferrari, a differenza del primo, visto più come un’auto “simbolica”.

Il primo veicolo elettrico di Ferrari, co-progettato dall’ex Chief Design Officer di Apple, Jony Ive, si preannuncia con un costo superiore ai 500.000 dollari. Descritto come un modello atipico per la casa di Maranello, si prevede che sarà più grande del normale, ma non un SUV. Il secondo modello, invece, dovrebbe essere più in linea con la strategia aziendale di consegnare tra le 5.000 e le 6.000 unità nell’arco di cinque anni, un obiettivo attualmente insostenibile a causa della percepita mancanza di interesse da parte dei clienti per le supercar elettriche.

Maranello, che dal 2019 vende già modelli ibridi, si prepara a presentare il suo primo veicolo elettrico a ottobre di quest’anno, con un’anteprima mondiale prevista per la primavera successiva e le prime consegne ai clienti attese per ottobre 2026. Questo approccio graduale, che culmina con un veicolo “simbolico” prima di un modello più orientato ai volumi, riflette una cautela dettata dalla realtà del mercato.

Debolezza della domanda: che guaio

La motivazione principale dietro il rinvio di Ferrari è la “debole domanda di mercato per i veicoli elettrici di lusso ad alte prestazioni”. Alcune analisi suggeriscono che la narrazione di una “mancanza di domanda” per i veicoli elettrici sia stata spesso utilizzata per scopi politici o strategici dalle Case automobilistiche. Tuttavia, per il segmento ultra-lusso e ad alte prestazioni, la situazione potrebbe essere più sfumata. Mentre i mercati chiave come Cina, Stati Uniti ed Europa continuano a trainare le vendite di veicoli elettrici di lusso in generale, e il Medio Oriente sta integrando gli EV nelle flotte di lusso, il cliente della supercar sembra avere esigenze e preferenze diverse.

Un sondaggio indica che l’esitazione dei clienti a passare dai veicoli a combustione interna agli EV è più pronunciata in Europa, con il costo come barriera principale. I veicoli elettrici sono in media fino al 30% più costosi dei loro omologhi a benzina. Sebbene questo possa non essere un deterrente per il cliente Ferrari che spende oltre mezzo milione di dollari, la questione della “domanda zero” per le supercar elettriche suggerisce che il valore percepito e l’esperienza di guida non corrispondono ancora alle aspettative di questa nicchia di mercato.

Le sfide dell’elettromobilità per le supercar

Il “flop elettrico” ha conseguenze a ogni livello dell’industria automobilistica, e il segmento delle supercar non fa eccezione. Le criticità derivanti dalla mobilità “verde” imposta, con un’incertezza pericolosissima per l’industria, l’indotto, il PIL e i consumatori, si manifestano pienamente in questo settore.

Una delle principali ragioni del basso interesse per le supercar elettriche risiede nell’assenza del “sublime rombo gutturale” tipico di un’auto sportiva a combustione. Per molti appassionati, il suono del motore è parte integrante dell’esperienza di guida e dell’identità di una supercar. Le auto elettriche, per loro natura, sono quasi silenziose, e sebbene la tecnologia di cancellazione del rumore possa migliorare l’esperienza audio interna, non può replicare il “sound” di un V8 o un V12. Questo silenzio, sebbene benefico per la riduzione del rumore urbano, solleva preoccupazioni per la sicurezza dei pedoni, portando all’adozione di suoni artificiali a basse velocità.

Oltre all’aspetto sonoro, ci sono altre sfide tecnologiche. Mantenere la stessa potenza costante e devastante di un motore a combustibile fossile in un veicolo elettrico ad alte prestazioni è complesso. L’ansia da ricarica e la limitata infrastruttura di ricarica, soprattutto in alcune aree, rimangono ostacoli significativi per l’adozione di massa, e ancor più per i veicoli che richiedono ricariche rapide e affidabili per un uso intensivo. L’industria dei veicoli elettrici si trova ad affrontare sfide come l’accessibilità economica, le lacune infrastrutturali e i rischi della catena di approvvigionamento di minerali critici come litio, cobalto e nichel. Anche se la tecnologia delle batterie sta avanzando rapidamente, con autonomie che sono passate da 200 a 600-800 chilometri, la parità di prezzo con i veicoli a benzina è ancora un obiettivo per il 2030.

Il basso interesse del mercato, tuttavia, offre a Ferrari un vantaggio inaspettato: più tempo per sviluppare ulteriormente la tecnologia interna per il suo secondo veicolo elettrico, garantendo che sia all’altezza degli standard di eccellenza del Cavallino.

Non solo Ferrari

La reticenza o i ritardi nell’adozione completa dell’elettrico non sono un fenomeno isolato per Ferrari. Altri produttori di auto sportive e di lusso hanno già rinviato o ridimensionato le loro ambizioni elettriche a causa della mancanza di interesse da parte dei consumatori.

Lamborghini, la rivale italiana di Ferrari (parte del gruppo Volkswagen), ha annunciato a dicembre che lancerà il suo primo modello elettrico nel 2029 anziché nel 2028. Il CEO di Lamborghini ha dichiarato che il mercato non sarà “pronto” per i veicoli elettrici nel segmento delle supercar prima del 2029, sottolineando che l’azienda sta esplorando anche carburanti sintetici e modelli ibridi per rispettare le normative senza abbandonare i motori a combustione. La casa del Toro attende lo sviluppo di piattaforme EV più avanzate, come la SSP del gruppo Volkswagen, in grado di supportare veicoli con oltre 1000 CV.

Anche Porsche, un altro marchio di lusso del gruppo Volkswagen, ha ridotto i suoi piani per i veicoli elettrici a causa delle scarse vendite del suo SUV elettrico Macan e dei modelli Taycan. Sebbene Porsche abbia registrato un aumento complessivo delle vendite nel primo trimestre del 2025, con il Macan che ha contribuito significativamente, le vendite del Taycan sono rimaste stabili o leggermente in calo rispetto all’anno precedente. La casa di Stoccarda sta anch’essa esplorando la tecnologia dei carburanti sintetici come parte della sua strategia a lungo termine.

All’inizio di quest’anno, Maserati, il marchio di lusso di Stellantis, ha cancellato i piani per una versione elettrica della sportiva MC20, nota come MC20 Folgore. Questo progetto, annunciato fin dal debutto del modello nel 2020 e previsto con una potenza di oltre 700 CV da un sistema a tre motori, è stato abbandonato dopo cinque anni di attesa. La decisione di Maserati di concentrarsi sulla versione a benzina con motore V6 Nettuno e sulla nuova MC20 GT2 Stradale riflette anch’essa una mancanza di domanda percepita per la supercar elettrica, oltre a difficoltà finanziarie per il marchio.

Questi esempi evidenziano una tendenza più ampia nel segmento delle supercar e del lusso: mentre l’elettrificazione avanza a ritmi sostenuti nel mercato di massa e anche in alcune fasce del lusso, il cliente delle auto ad altissime prestazioni mantiene una forte preferenza per l’esperienza di guida tradizionale, inclusi il suono e la sensazione del motore a combustione interna, e sembra meno propenso ad abbracciare pienamente il futuro elettrico a causa di fattori come il costo, l’infrastruttura di ricarica e l’impatto sull’esperienza sensoriale.

Matteo Ferrari

Giornalista di cronaca e attualità con anni di esperienza sul campo, Matteo Ferrari si distingue per la capacità di raccontare la cronaca, attualità e fatti con passione ed una particolare narrazione personale. La sua penna affilata e la sua passione per la verità lo rendono un punto di riferimento per chi cerca un'informazione affidabile, approfondita e nel contempo sintetica.
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