Con la Russia che vende molto più gas alla Cina, le sanzioni dell’Unione Europea anti Cremlino per la guerra di Mosca contro l’Ucraina sono meno pesanti (sempreché abbiano mai sortito effetto…). Va detto con onestà intellettuale che l’oro blu russo, di altissima qualità e di bassissimo prezzo, faceva veramente comodo ai Paesi UE che ora vedono le bollette di gas e luce per privati e aziende schizzare insù all’inverosimile. il risultato di tutto questo è che Bruxelles ha firmato accordi con gli USA sui dazi per comprare energia costosissima dagli States (il cui GNL è di gran lunga inferiore come qualità). Ne fa le spese soprattutto il settore automotive, super energivoro, i comuni cittadini.
La Russia vende molto più gas alla Cina: i numeri che fanno sorridere Putin e Pechino
Le forniture di gas alla Cina tramite il gasdotto Power of Siberia fanno un boom clamoroso, registrando un aumento del 28,9% nella prima metà di quest’anno. Dal 1° dicembre 2024, il gasdotto ha raggiunto la sua massima capacità di progettazione di 38 miliardi di metri cubi di gas all’anno. Crescita straordinaria: dai 4,1 miliardi di metri cubi del 2020 si è passati ai 31,12 miliardi del 2024. Power of Siberia è il più grande sistema di trasporto del gas nella Russia orientale e si basa su un contratto trentennale da 400 miliardi di dollari tra Gazprom e la cinese CNPC.
Le entrate del bilancio russo derivanti da petrolio e gas superano addirittura i 107 miliardi di dollari nel 2026 raggiungendo 117 miliardi nel 2028, un boom alimentato dalla strategica e crescente fornitura di gas alla Cina attraverso il gasdotto Power of Siberia. Un affare per Putin, che passa all’incasso. E per Xi Jinping, che incamera gas pregiato low cost. Le previsioni sono contenute nella nota esplicativa alla bozza del bilancio federale russo per il triennio 2026-2028, pubblicate nel database della Duma di Stato. Invece i numeri su produzione ed export vengono diffusi da Gazprom nel suo rapporto semestrale.
La Russia a gonfie vele
Per la Russia le entrate del settore oil & gas ammonteranno a 8,92 trilioni di rubli (91,4 miliardi di euro) nel 2026, per poi salire a 9,1 trilioni di rubli (93,37 miliardi di euro) nel 2027 e toccare i 9,7 trilioni di rubli (99,52 miliardi di euro) nel 2028. La dinamica è guidata dall’evoluzione dei prezzi delle risorse energetiche, dal tasso di cambio del dollaro e dalla struttura di produzione e raffinazione. Si tenga presente che la conversione è basata sul tasso di cambio (1 RUB ≈0,01026 EUR) e i valori in euro sono arrotondati. I risultati futuri dipenderanno dal tasso di cambio effettivo in quegli anni.
Il rapporto semestrale di Gazprom fotografa una situazione produttiva stabile. Nella prima metà del 2025, la produzione di gas del gruppo è leggermente aumentata dello 0,64%, raggiungendo i 209,5 miliardi di metri cubi. Le vendite complessive di gas sui mercati nazionali e internazionali sono diminuite dello 0,9%, attestandosi a 185 miliardi di metri cubi, a causa di un calo delle forniture ai consumatori interni. Le immissioni nei depositi sotterranei sono state leggermente inferiori rispetto all’anno precedente. Idrocarburi liquidi? La produzione di petrolio e condensati di gas in Russia è aumentata del 2,35%, raggiungendo i 38,32 milioni di tonnellate, grazie agli elevati margini di profitto. Nonostante ciò, le vendite di greggio e condensato sono calate del 9,79%, a 16,95 milioni di tonnellate.