S’infittisce il mistero dell’incidente volo Air India AI171: Il 12 giugno 2025 l’aeromobile che effettuava il volo, un Boeing 787 Dreamliner, si è schiantato durante la fase di decollo su uno studentato medico nell’area di Meghani Nagar, una zona residenziale densamente popolata adiacente allo scalo. Il recente rapporto preliminare sul volo Air India AI171, un documento di 15 pagine e 1,6 MB, ha sollevato interrogativi. L’aspetto più sconcertante emerso è la simultanea o quasi simultanea interruzione dell’alimentazione del carburante a entrambi i motori, avvenuta a un solo secondo di distanza l’una dall’altra. La natura di questa azione – se intenzionale o accidentale – rimane al momento oggetto di indagine.
Incidente volo Air India AI171: sequenza degli eventi chiave
L’analisi dei dati dell’EAFR (Engine Aircraft Flight Recorder) fornisce una cronologia precisa degli eventi, delineando una situazione di emergenza estremamente rapida e complessa:
8:08:33: l’aeromobile supera la velocità di decisione al decollo (V1) e raggiunge i 153 nodi IAS. Questo indica che il punto di non ritorno per un’interruzione del decollo è stato superato.
8:08:35: viene raggiunta la velocità di rotazione (Vr) di 155 nodi, la velocità necessaria per iniziare a sollevare il muso dell’aereo.
8:08:39: i sensori aria/terra dell’aereo passano in modalità aria, confermando il distacco da terra (liftoff). L’aereo è ufficialmente in volo.
8:08:42 (circa): l’aereo raggiunge la sua velocità massima registrata di 180 nodi IAS. Immediatamente dopo, si verifica l’evento critico: gli interruttori di interruzione del carburante del Motore 1 e del Motore 2 passano dalla posizione “RUN” a “CUTOFF” con un intervallo di appena 1 secondo. Questo passaggio, che richiede un’azione fisica deliberata (tirare l’interruttore verso l’esterno e poi abbassarlo), ha causato l’immediato calo dei valori N1 e N2 (velocità di rotazione delle turbine) di entrambi i motori.
8:08:47 (circa): entrambi i valori N2 dei motori scendono al di sotto della velocità minima di regime al minimo. La RAT (Ram Air Turbine) entra in funzione, iniziando a fornire potenza idraulica, segno inequivocabile di una perdita significativa di potenza dai motori principali.
8:08:52 (circa): l’interruttore di interruzione del carburante del Motore 1 viene riportato dalla posizione “CUTOFF” a “RUN”.
8:08:54 (circa): la porta di ingresso dell’APU (Auxiliary Power Unit) inizia ad aprirsi, innescata dalla logica di avvio automatico dell’APU, un ulteriore indicatore di una situazione di emergenza che richiede fonti di energia ausiliarie.
8:08:56: l’interruttore di interruzione del carburante del Motore 2 viene anch’esso riportato dalla posizione “CUTOFF” a “RUN”. Il sistema FADEC (Full Authority Digital Engine Control) di entrambi i motori tenta automaticamente una sequenza di riaccensione con immissione di carburante.
Subito dopo (non è fornito un orario esatto ma tra 08:08:56 e 08:09:11): l’EGT (Exhaust Gas Temperature) di entrambi i motori inizia a salire, indicando il tentativo di riaccensione. Il Motore 1 mostra segni di recupero della spinta, arrestando la decelerazione della turbina che si inverte e torna ad accelerarsi. Il Motore 2, sebbene si riaccenda, non riesce ad arrestare la decelerazione delle giranti e tenta ripetutamente di reintrodurre carburante per accelerare e recuperare la velocità di rotazione.
8:09:05 (circa): uno dei piloti trasmette un “MAYDAY MAYDAY MAYDAY“, dichiarando un’emergenza immediata e grave.
8:09:11: la registrazione EAFR si interrompe.
Il dialogo in cabina di pilotaggio
Un dettaglio cruciale emerso dalla registrazione vocale della cabina di pilotaggio (CVR) è il dialogo tra i piloti. Si sente uno dei piloti chiedere all’altro “perché si fosse interrotto” (presumibilmente riferendosi all’interruzione del carburante). L’altro pilota ha risposto di “non averlo fatto”. Questa conversazione è di vitale importanza per l’indagine, poiché suggerisce un’azione non concordata o non riconosciuta immediatamente da entrambi i membri dell’equipaggio.
Mistero, cosa è successo, perché l’aereo ha perso potenza dei motori e si è schiantato?
Volontario o Accidentale? Questa è la domanda centrale. La necessità di “tirare verso l’esterno e poi abbassare” gli interruttori del carburante dalla posizione RUN a CUTOFF implica un’azione deliberata. Questo rende un’attivazione accidentale molto difficile, sebbene non impossibile in situazioni di stress o confusione. Se non accidentale, l’indagine dovrà stabilire il motivo di un’azione volontaria così pericolosa.
Fattore Umano: l’interazione in cabina di pilotaggio è fondamentale. La negazione da parte di un pilota di aver eseguito l’azione solleva interrogativi su:
Consapevolezza situazionale: C’era una chiara comprensione dello stato degli interruttori da parte di entrambi i piloti?
Comunicazione: c’è stata una mancanza di comunicazione o un’errata interpretazione?
Procedure Operative Standard (SOP): le SOP prevedono azioni specifiche in caso di emergenza, e l’attivazione di questi interruttori in volo, subito dopo il decollo, è estremamente anomala. Sono state seguite o deviate?
Stanchezza/Fatica: sebbene non menzionato nel rapporto preliminare, è un fattore che viene sempre considerato nelle indagini su incidenti aerei.
Tempi di Reazione e Recupero: sebbene i motori abbiano mostrato segni di riaccensione, la rapidità con cui si è verificata la disattivazione e la riattivazione, insieme al “MAYDAY”, indica una situazione di panico e un rischio imminente di perdita di controllo. La capacità del Motore 2 di non riuscire ad arrestare la decelerazione del nucleo solleva interrogativi sulla sua integrità o sul successo della sequenza di riaccensione in quelle circostanze.
Cosa è successo dopo l’interruzione della registrazione EAFR? Il fatto che la registrazione si interrompa alle 08:09:11, subito dopo il MAYDAY e con il Motore 2 in difficoltà, lascia una lacuna critica nella comprensione completa degli eventi successivi.
Le indagini successive sull’incidente aereo in India
Analisi forense dettagliata: esame degli interruttori del carburante per eventuali anomalie meccaniche o elettriche, anche se la natura dell’operazione suggerisce un intervento umano.
Analisi completa del CVR: ogni suono e ogni parola saranno analizzati per ricostruire l’ambiente della cabina di pilotaggio.
Esame dei dati di manutenzione dell’aeromobile: per escludere eventuali problemi tecnici preesistenti.
Valutazione dei fattori ambientali e operativi: tutte le condizioni che potrebbero aver influenzato l’evento.