Montelibretti (Roma) – Le fiamme altissime hanno avvolto l’azienda Terre Sabine e in pochi minuti tutto è andato distrutto, mentre una nube nera si alzava nel cielo e diverse esplosioni scuotevano l’area. È il drammatico bilancio dell’incendio che nel pomeriggio di venerdì 15 agosto 2025 ha cancellato una delle realtà agricole più importanti del Centro Italia, situata lungo via Vecchia Nomentana.
L’azienda, Terre Sabine, dava lavoro a 10 dipendenti fissi e circa 50 stagionali. Per fortuna al momento del rogo non erano presenti né i lavoratori né la famiglia custode, ma i cani che vivevano all’interno non ce l’hanno fatta. C’è chi sottolinea una coincidenza inquietante: l’incendio è scoppiato proprio nell’unico giorno di chiusura, dato che l’azienda resta solitamente aperta anche nei fine settimana. Proprio ieri, inoltre, la famiglia custode non era in sede.
A domare le fiamme sono accorse più squadre dei Vigili del Fuoco, Protezione Civile e ANVVFC (Associazione Nazionale Vigili del Fuoco in Congedo) provenienti dalla Sabina e da Roma, che hanno lavorato per ore per cercare di spegnere le fiamme e impedire che si propagassero.
Contattato da attualita.it, il Capitano, Comandante della Compagnia Carabinieri di Monterotondo, ha spiegato: «Stiamo ancora lavorando sia dal punto di vista investigativo che pratico. L’incendio è stato domato e siamo passati alle operazioni di bonifica: stiamo trattando il materiale bruciato per evitare che contenga altri focolai e stiamo sgomberando l’area per metterla in sicurezza. Al momento non ci sono elementi riconducibili né a un atto doloso né a un fatto accidentale.»
L’azienda distrutta: Terre Sabine
Fondata e guidata dai fratelli Roberto e Renato Merzetti, Terre Sabine si è affermata come la più grande realtà di lavorazione frutta del Centro Italia, punto di riferimento per la GDO, per tantissimi consumatori, produttori e migliaia di famiglie del Centro Italia. Quest’anno aveva anche lanciato un progetto innovativo che portava direttamente a casa delle persone le Box di frutta imperfetta, altrimenti destinate al macero: un’idea vincente e sociale, che premiava i produttori e offriva ai consumatori prodotti di qualità a prezzi popolari. L’azienda è nota per la sua produzione di frutta, che coltiva nei suoi frutteti nella zona della Sabina, tra le province di Roma e Rieti.
Danni ingenti all’azienda
Dalla Protezione Civile di Montelibretti parlano di una “sciagura senza precedenti per il nostro territorio”.
Il sindaco di Montelibretti, Luca Branciani, ieri, ha invitato i cittadini a non percorrere via Vecchia Nomentana e a tenere le finestre chiuse. Un messaggio simile, ieri, è arrivato anche dal sindaco di Monterotondo, Riccardo Varone, che ha chiesto massima prudenza soprattutto nelle zone più colpite dal fumo.
Una dipendente stagionale racconta con amarezza: “Lavoriamo con una calibratrice per frutta, un macchinario molto costoso che la trasporta, la calibra in base alla grandezza e la porta sui rulli, dove viene impacchettata. Arrivano cassettoni enormi: scartiamo quella rovinata o troppo matura e confezioniamo solo quella buona. Il danno è enorme.”
La calibratrice per frutta è un macchinario utilizzato nelle aziende di lavorazione ortofrutticola, riceve i frutti dai grandi cassettoni (bin); li trasporta su un sistema di rulli o nastri; li seleziona e calibra in base a parametri come peso, diametro e forma; li divide per categoria (piccoli, medi, grandi, scarto); li indirizza verso la fase successiva: confezionamento o imballaggio. Aumenta la velocità e l’efficienza della lavorazione e rappresenta uno degli investimenti più pesanti per un’azienda del settore.
Le immagini della colonna nera che si alzava dalla campagna di Montelibretti resteranno impresse a lungo negli occhi di chi le ha viste. In queste ore di dolore e incertezza, un pensiero va anche ai dipendenti di Terre Sabine, che hanno perso il loro luogo di lavoro ma non la dignità e la forza di una comunità che li sostiene. La speranza è che presto possano ritrovare, insieme ai titolari, la strada per ricominciare.
“Hanno visto andare in fumo 30 anni di vita – si legge in un messaggio di solidarietà rivolto ai titolari – ma Terre Sabine non è morta, tornerà a splendere.”