Record mondiale della Francia di Macron: il premier Lecornu si è dimesso 12 ore dopo l’insediamento. La nazione transalpina, con le sue idee da Green Deal spinto pro auto elettrica, è nel caos totale politico ed economico, affossata da un super debito senza precedenti. Il giochino del capo di governo che sale e scende, ormai ripetuto, brucia miliardi in Borsa, porta instabilità sociale. Il tutto accompagnato dal nuovo bonus ecologico pro macchine elettriche in leasing: ma davvero Parigi non ha di meglio a cui pensare? Il 24 ottobre tocca a Moody’s esprimersi sul debito sovrano dei galletti. A questo punto, le elezioni anticipate entro fine 2025 sono un dovere etico e morale: i centrosinistroidi verdi macroniani hanno combinato un pasticcio epocale.
Francia di Macron nel caos: dimissioni da primato per il premier Lecornu
Le dimissioni, arrivate il 6 ottobre 2025 a soli 27 giorni dalla nomina a meno di 24 ore dopo aver presentato la lista dei ministri, stabiliscono il mandato più breve per un primo ministro nella storia della Quinta Repubblica. Pentimento amaro per Lecornu, fedelissimo di Emmanuel già ministro della Difesa, stato nominato il 9 settembre 2025 per cercare di sbloccare la situazione di paralisi dell’Assemblea Nazionale, dove nessun blocco detiene la maggioranza assoluta.
Il Triplete di Macron
È il terzo premier a cadere in circa dodici mesi, dopo Michel Barnier e François Bayrou. Un Triplete leggendario, che decreta il flop totale e assoluto di Macron. Marine Le Pen (Rassemblement National) ha invocato lo scioglimento immediato dell’Assemblea Nazionale e le elezioni anticipate, definendo la situazione “la fine del cammino. La farsa è durata abbastanza”. Jean-Luc Mélenchon (La France Insoumise) ha chiesto di valutare una mozione di destituzione del presidente Macron.
La Germania osserva con paura
Intanto, il cancelliere tedesco Merz frena sul ban termico 2035 e su tutte le politiche verdi, osservando preoccupato la telenovela drammatica della Francia. Le lobby green UE perdono i pezzi.