Flotilla, cos’è successo con Israele: i sindacati italiani scioperano

Flotilla, Israele: “Preso il controllo di oltre 40 imbarcazioni”. Tajani: “22 italiani fermati, stanno tutti bene”. Alle navi intercettate viene intimato di proseguire verso Ashdod, in territorio israeliano

Flotilla, Israele: preso il controllo di oltre 40 imbarcazioni della Flotta Mondiale Somoud che trasportava attivisti e aiuti umanitari verso Gaza. “Finora l’esercito israeliano ha preso il controllo di oltre 40 imbarcazioni della ‘Flotta Mondiale Somoud’ tramite i combattenti della Shayetet 13 e della Marina Militare – dice il comunicato ufficiale -. Centinaia di partecipanti vengono ora raccolti al porto di Ashdod per un’espulsione volontaria o per un procedimento legale di espulsione forzata verso i paesi di origine. Arriveranno al porto di Ashdod nel primo pomeriggio, tra le 12 e le 13. Ci sono 4 imbarcazioni della flottiglia bloccate in mare aperto a causa di problemi tecnici e motore. Se non faranno marcia indietro o non continueranno ad avanzare, saranno fermate o trainate. Le forze dell’esercito israeliano, la Marina e il comando navale stanno effettuando ampie perlustrazioni in mare per assicurarsi che non ci siano ‘fughe’, cioè imbarcazioni che sono riuscite ad avvicinarsi a Gaza e a infiltrare le forze in acqua”.

L’evento riguarda la missione della Global Sumud Flotilla, un’iniziativa internazionale di attivisti con l’obiettivo dichiarato di rompere il blocco navale di Israele sulla Striscia di Gaza.

Flotilla: come stanno gli italiani fermati

Il ministro degli Esteri del nostro Paese Antonio Tajani: “22 italiani fermati, stanno tutti bene”. “Gli abbordaggi sono stati pacifici e senza violenze e preparati da numerose misure di avvicinamento, partendo dalla nave madre Alma. Secondo quanto appreso dalla nostra Ambasciata a Tel Aviv, la Marina israeliana ha impiegato più di 16 navi nell’operazione, che si concluderà nella giornata di oggi, per le precauzioni adottate per evitare incidenti. L’arrivo ad Ashdod richiederà ancora diverse ore di navigazione. Al porto ad Ashdod i membri della Flotilla verranno identificati e fermati, per poi essere trasferiti con voli charter in Europa”.

Cosa dicono gli attivisti

Gli attivisti di March to Gaza Greece hanno perso i contatti con quattro velieri della delegazione greca della Global Sumud Flotilla, come denunciato su Facebook. Le barche in questione sono la Oxygono, la Vangelis Pissias, la Ahed Tamimi e la Pavlos Fyssas (con a bordo in tutto 34 persone). Nelle ore precedenti sono state diffuse le immagini dei soldati dell’esercito israeliano che salivano a bordo della Oxygono, mentre per quanto riguarda le altre tre navi, gli attivisti di March to Gaza hanno scritto che sono state “probabilmente intercettate”, perché hanno perso i contatti con gli equipaggi.

I sindacati italiani scioperano

“L’aggressione contro navi civili che trasportavano cittadine e cittadini italiani, rappresenta un fatto di gravità estrema. Un colpo inferto all’ordine costituzionale stesso che impedisce un’azione umanitaria e di solidarietà verso la popolazione palestinese sottoposta dal governo israeliano ad una vera e propria operazione di genocidio. Un attentato diretto all’incolumità e alla sicurezza di lavoratrici e lavoratori, volontarie e volontari imbarcati. Non è soltanto un crimine contro persone inermi, ma è grave che il governo italiano abbia abbandonato lavoratrici e lavoratori italiani in acque libere internazionali, violando i nostri principi costituzionali”. Con queste parole la CGIL annuncia, in difesa di Flotilla, dei valori costituzionali e per Gaza, lo sciopero generale nazionale di tutti i settori pubblici e privati per l’intera giornata di venerdì, 3 ottobre, ai sensi dell’articolo 2, comma 7, della legge 146/90. Durante lo sciopero generale, fa sapere la Cgil “saranno garantite le prestazioni indispensabili, come stabilito dalle regolamentazioni di settore”.

DEL DIRETTORE – Ma l’intervento del Presidente della Repubblica e del Governo è stato ignorato. Nessuno però cita i governi di provenienza degli altri attivisti … chi sa perchè…

E’ obbligo però ricordare l’intervento del Capo dello Stato e del Governo Italiano, con il quale si invitava a consegnare ‘gli aiuti umanitari’ alle organizzazioni preposte o alla Chiesa che avrebbero provveduto alla distribuzione agli interessati. Il risultato, invece è quello odierno… che consente ottenere maggiore visibilità e contestare il Governo Italiano, scioperi compresi (?). Nessuno parla di omissioni dei governanti delle altre Nazioni da cui provengono imbarcazioni e gli altri attivisti.. Ma importante e non perdere di vista il vero obiettivo… l’assistenza….!!!

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