UCAV CH-7: analisi tecnica e strategica del nuovo drone stealth di Pechino
Velocità di 920 km/h, design ad ala volante e invisibilità radar: il nuovo UAV Caihong-7 (CH-7) completa il volo inaugurale e rivoluziona la ricognizione strategica di Pechino.

Pechino alza l’asticella nella guerra dei cieli: il drone Stealth CH-7 (Caihong-7) è realtà. Questo velivolo ultra-performante, caratterizzato da un’autonomia straordinaria, è progettato per penetrare rapidamente negli spazi aerei ostili, condurre ricognizioni profonde e trasmettere dati tattici in tempo reale direttamente dalle linee del fronte.
Il più recente Unmanned Combat Aerial Vehicle (UCAV) cinese ha completato con successo il suo volo inaugurale. Secondo il South China Morning Post, il CH-7 espande l’arsenale di armi autonome di Pechino grazie a una combinazione letale di alta quota, elevata velocità e lungo raggio.
Dietro le quinte della tecnologia: cos’è un UAV?
Per comprendere l’importanza del CH-7, è fondamentale definire cosa si intende per UAV (Unmanned Aerial Vehicle). Comunemente noti come droni, questi velivoli rappresentano una rivoluzione nel settore aerospaziale perché operano senza un pilota a bordo.
Tuttavia, il termine UAV è solo la punta di un iceberg tecnologico più complesso:
- Il sistema (UAS): Un UAV non vola mai “da solo”. Fa parte di un Unmanned Aircraft System, che comprende il velivolo, la stazione di controllo a terra (GCS) e il data-link satellitare che permette all’operatore di governarlo anche a migliaia di chilometri di distanza.
- Dall’UAV all’UCAV: Mentre molti droni sono usati solo per monitoraggio, il CH-7 rientra nella categoria degli UCAV (Unmanned Combat Aerial Vehicle). La “C” sta per Combat: si tratta di mezzi progettati non solo per osservare, ma per trasportare armamenti e colpire obiettivi con precisione chirurgica.
- L’autonomia decisionale: A differenza dei droni commerciali, gli UAV militari di nuova generazione come il CH-7 integrano algoritmi di intelligenza artificiale. Questo permette loro di gestire autonomamente il decollo, l’atterraggio e persino di reagire a determinate minacce radar senza l’intervento umano costante.
Oggi, gli UAV sono diventati il pilastro della guerra moderna perché permettono di eseguire missioni “Dull, Dirty, and Dangerous” (noiose, sporche e pericolose), salvaguardando la vita dei piloti e offrendo una persistenza sui cieli che nessun aereo con equipaggio potrebbe garantire.
Scheda tecnica del CH-7: dimensioni e prestazioni record
ll CH-7 segna una rottura netta con i modelli precedenti come il CH-4. Adotta un design ad ala volante, simile a progetti iconici come lo statunitense Northrop Grumman X-47B o il russo S-70 Okhotnik. Questa configurazione, priva di code verticali e con fusoliera piatta, riduce drasticamente la Sezione Radar Equivalente (RCS). L’invisibilità non è l’unico vantaggio: la forma aerodinamica massimizza l’efficienza del carburante, permettendo al drone di agire come un vero e proprio “occhio
Questo lo colloca nella classe dei grandi droni strategici, in grado di trasportare un significativo carico utile (armi e sensori) in un vano interno per mantenere la sua firma stealth. Ecco le specifiche riportate per la versione aggiornata.
Ecco i dati tecnici principali:
| Caratteristica | Specifiche |
| Apertura Alare | 22 – 26 metri (a seconda della versione) |
| Velocità di Crociera | 920 km/h (Mach 0.75 – 0.80) |
| Quota Operativa | 13.000 metri (43.000 piedi) |
| Autonomia di Volo | 15 – 20 ore continuative |
| Raggio d’Azione | Circa 2.000 km (espandibile via satellite) |
| Carico Utile | Armi e sensori stivati in vani interni (per mantenere la furtività) |
| Configurazione | Ala volante (Stealth UCAV) |
Caihong-7: il nuovo volto della ricognizione strategica cinese
Il CH-7, noto anche come Caihong-7, rappresenta l’ultima evoluzione della serie prodotta dalla CASC (China Academy of Aerospace Aerodynamics), una famiglia di velivoli già ampiamente documentata nei database della difesa di Jane. Il salto tecnologico dello Stealth CH-7 rappresenta dunque una minaccia competitiva non solo sul piano militare, ma anche su quello commerciale e geopolitico.
La serie di UAV CH (Caihong) è già rinomata a livello internazionale ed è tra i droni più venduti dalla Cina sui mercati esteri, specialmente in Medio Oriente e in Africa, rappresentando una significativa fonte di influenza geopolitica e di entrate per l’industria della difesa cinese.
Design ad ala volante: un salto generazionale
Il CH-7 segna un salto di qualità rispetto ai modelli precedenti della serie, come il CH-4, che è un drone MALE (Medium Altitude Long Endurance) largamente utilizzato ma con una ridotta capacità stealth. Il CH-7, invece, adotta un design ad ala volante (simile concettualmente al Northrop Grumman X-47B statunitense o al russo S-70 Okhotnik), una configurazione ottimale per massimizzare la tecnologia stealth e l’efficienza aerodinamica, essenziale per la lunga autonomia.
Questa forma, priva di impennaggi verticali e con una fusoliera piatta, riduce drasticamente la sezione radar equivalente (RCS), permettendo al drone di penetrare in profondità nello spazio aereo nemico non presidiato con un rischio minimo di rilevamento da parte dei sistemi di difesa aerea. Il progettista ha specificato che la sua missione principale è la ricognizione strategica e la trasmissione di informazioni in tempo reale dalle linee del fronte. Questo suggerisce che il drone non è solo un potenziale vettore di attacco, ma un elemento nella catena di comando e controllo (C2) della guerra moderna, agendo come occhio avanzato per la flotta e le forze aeree.
La sfida di Pechino al dominio aereo
Il successo del CH-7 non è un evento isolato, ma il tassello fondamentale di una strategia di difesa integrata. Pechino non sta solo cercando di proteggere i propri confini nel Mar Cinese Meridionale; sta costruendo una forza di proiezione di potenza capace di operare in ambienti ad alto rischio dove i droni convenzionali verrebbero abbattuti in pochi minuti.
L’integrazione del CH-7 con piattaforme avanzate, come la nuova nave da assalto anfibio Tipo 076 (la prima vera “porta-droni” al mondo), suggerisce che il futuro della deterrenza cinese passerà per sciami di velivoli invisibili, veloci e totalmente autonomi. La fantascienza, a quanto pare, è già operativa.




