VORREI CHE LA PACE

Vorrei che la Pace fosse un magico Delfino,

che ai marinai sulle navi da guerra naviganti
infondesse l’amore ch’egli per natura
prova per gli umani.

Vorrei che la Pace fosse una magica Ninfea

che dalle acque dei fiumi e dei laghi,
agli uomini abbrutiti dall’odio,
suscitasse l’amore per il bello
convincendoli a non distruggere
tanti mirabili tesori d’arte.

Vorrei che la Pace  fosse  un magico Agnello

che agli umani dal cuore indurito dalle violenze
sin dai primi tempi della vita patite
ispirasse amichevole tenerezza,
inducendoli a desistere
da ogni voglia di vendetta.

Ma, ahimè, da nessuna di queste attese magiche

mi sorride la tanto invocata Pace;
l’intravedo soltanto:
nel seno che allatta un bimbo
nello sguardo vigile d’un padre
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