Cultura

Claudio Spattini incanta Spoleto: settant’anni di pittura premiati con l’International Spoleto Prize

Al Festival dei Due Mondi la mostra “Artisti per il Giubileo” celebra l’arte libera e spirituale di uno dei grandi maestri italiani del Novecento

La città di Spoleto rende omaggio a una delle figure più autentiche e coerenti del panorama artistico italiano: Claudio Spattini, pittore eclettico e libero, è stato insignito dell’International Spoleto Prize, prestigioso riconoscimento riservato alle eccellenze artistiche di livello internazionale.

L’occasione è la mostra Artisti per il Giubileo, inaugurata il 5 luglio presso la suggestiva Chiesa della Misericordia (via Saccoccio Cecili) e aperta fino al 19 luglio, nel contesto del Festival dei Due Mondi e in collaborazione con la Pontificia Accademia del Vaticano.

Sette opere, settant’anni di pittura

Fette di cocomero 70x50 - 1980 - Olio su nobilitato- Claudio Spattini nature morte con angurie su fondo scuro e pennellata vibrante
Fette di cocomero 70×50 1980 Olio su nobilitato Claudio Spattini nature morte con angurie su fondo scuro e pennellata vibrante

L’esposizione presenta sette opere simboliche, scelte tra oltre mille, che raccontano un percorso lungo sette decadi di produzione artistica: dagli anni Quaranta fino ai Duemila. Una narrazione visiva densa di significato, che attraversa epoche, correnti e linguaggi, sempre con una libertà espressiva assoluta e una tecnica impeccabile.

Ogni tela di Spattini – che si tratti di nature morte, paesaggi, figure, nudi o composizioni informali – rivela una sensibilità profonda per il colore, la luce e la forma, unita a una tensione spirituale che si percepisce a ogni pennellata. Le sue opere non si piegano al mercato né alle mode, ma restituiscono una visione personale della realtà, radicata nell’interiorità e in un rapporto quasi mistico con il trascendente.

“Spattini non ha mai accettato pressioni esterne: ha dipinto ciò che sentiva, nel momento in cui lo sentiva”, afferma la curatrice Silvia Iorio. “Ogni quadro è un atto di libertà, un dialogo con il trascendente”.

Un artista che vive per l’arte, non dell’arte

La forza della pittura di Spattini risiede anche nel suo approccio indipendente: non ha mai avuto bisogno di vendere i suoi quadri per vivere, e questo gli ha permesso una libertà creativa totale. Nello studio in cui viveva e dipingeva, l’artista affrontava ogni soggetto – come la pietra di Bismantova o le sue celebri nature morte – con uno sguardo nuovo, talvolta ripetendolo sotto luci e dimensioni diverse, sempre con uno spirito di esplorazione sincera.

Se da un lato l’influenza del maestro Giorgio Morandi è riconoscibile in alcune composizioni, dall’altro Spattini si distacca presto da ogni riferimento per costruire un linguaggio proprio, in cui il disegno, l’olio su tela o su compensato convivono con nudi, autoritratti dai colori arbitrari, figure che trasmettono pudore o sfacciataggine con la stessa intensità.

“L’artista libero”: tra memoria e innovazione

Oggetti sul tavolo 100x80 - 2000 - Olio su tela - Claudio Spattini natura morta con oggetti quotidiani e panno colorato in composizione geometrica
Oggetti sul tavolo 100×80 2000 Olio su tela Claudio Spattini natura morta con oggetti quotidiani e panno colorato in composizione geometrica

Per molti è “l’eclettico”, per altri è semplicemente “l’artista libero”: il titolo che più si addice a Claudio Spattini, il cui percorso non si è mai fatto imbrigliare né da accademismi né da narrazioni imposte. Ogni opera è un frammento della sua visione del mondo, capace di restituire emozioni, passioni e – come suggeriva Nietzsche – trasformare la realtà attraverso l’arte, elevando il dolore in bellezza, la debolezza in forza.

La sua pittura senza tempo, che tiene insieme rigore classico e spirito contemporaneo, è oggi più attuale che mai. L’International Spoleto Prize non è solo un riconoscimento alla carriera, ma una dichiarazione di valore: l’arte autentica, quando è libera, resta e parla oltre il tempo.

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