La cerimonia del Concorso enologico Internazionale Città del Vino in Campidoglio: riconoscimento alla qualità italiana e ai territori
È stato un momento di grande orgoglio per il Lazio e in particolare per i Castelli Romani, già proclamati Città Italiana del Vino 2025, con Nemi Comune coordinatore del progetto e Marino Comune Capofila . E’ stato celebrato a Roma, nella suggestiva Sala della Protomoteca in Campidoglio, durante l’evento di premiazione del Concorso Enologico Internazionale Città del Vino, alla presenza del Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida la nomina dell’associazione Nazionale Città del vino Abasciatore in sostegno della candidatura della cucina italiana a Patrimonio immateriale dell’umanità.
Nel corso della cerimonia, il Ministro ha sottolineato l’importanza strategica del vino italiano e del ruolo degli amministratori locali nella valorizzazione dei territori, dichiarando: “I Comuni vanno valorizzati, perché il ruolo dei sindaci, che sono al servizio della loro comunità, è il più faticoso e meno pagato d’Italia”. A dimostrazione dell’impegno istituzionale, Lollobrigida ha consegnato ad Angelo Radica , presidente dell’Associazione Città del Vino e al Sindaco di Nemi e Alberto Bertucci la targa di ambasciatore della qualità in sostegno della candidatura della cucina italiana a Patrimonio immateriale Mondiale Unesco.
Lollobrigida: “Valorizzare i sindaci significa raccontare il Made in Italy”
Il Ministro ha espresso la propria adesione convinta all’iniziativa, ribadendo il legame profondo tra territorio, eccellenze enogastronomiche e promozione dell’identità italiana: “Anche per questo non manco mai all’invito a partecipare a questo evento. Riuscire a vedere che, attraverso il loro impegno, viene valorizzato anche un prodotto strategico come il vino è per noi particolarmente rilevante. Ci dedichiamo molto alla promozione delle eccellenze italiane e, anche attraverso la candidatura della cucina italiana a Patrimonio Unesco, raccontiamo la nostra qualità e la filiera del benessere rappresentata dal Made in Italy”.
Durante la cerimonia sono stati premiati i vini vincitori della XXIII edizione del concorso, che si è svolta a Siena dal 6 all’8 giugno e ha visto la partecipazione di circa 1.500 campioni provenienti da tutta Italia e da undici Paesi esteri. A Roma sono saliti sul palco le aziende produttrici e i sindaci dei Comuni sede di produzione, a conferma della volontà di riconoscere il ruolo fondamentale degli enti locali nel custodire e promuovere la cultura del vino.
Radica: “Un’edizione da record, premiamo anche gli amministratori”
Il presidente dell’Associazione Città del Vino, Angelo Radica, ha evidenziato il grande impegno organizzativo e l’evoluzione dell’associazione nata nel 1987, che oggi conta oltre 500 Comuni a vocazione vitivinicola. “Abbiamo fatto tanta strada. Mettiamo a disposizione dei sindaci strumenti operativi, come il rapporto sull’enoturismo, il lavoro sul Piano regolatore delle Città del Vino, facciamo parte di tavoli ministeriali e siamo costantemente auditi in Parlamento. L’edizione del concorso di quest’anno è stata da record. Siamo tra l’altro gli unici che premiano anche gli amministratori oltre alle aziende, per sottolineare l’importanza dell’elemento di valorizzazione dei territori”.
Una visione condivisa anche da Alberto Bertucci, vicepresidente nazionale e coordinatore del Lazio per l’Associazione, che ha preannunciato l’avvio del percorso per l’investitura del Ministro Lollobrigida a ambasciatore emerito di Città del Vino.
I Castelli Romani verso il 2025 con Nemi capofila
Con l’investitura dei Castelli Romani a Città Italiana del Vino 2025, si apre un anno di eventi, promozione e rilancio del territorio, sotto la guida di Nemi, Comune coordinatore, scelto per la sua centralità culturale e simbolica all’interno del comprensorio collinare a sud di Roma. Un riconoscimento collettivo che coinvolge undici Comuni del territorio, uniti da una vocazione enologica antica e dalla volontà di investire in un modello di sviluppo sostenibile, turistico e identitario. Grazie a tutti i comuni per questo importante traguardo: Marino (capofila), Nemi (coordinatore), Ariccia, Colonna, Frascati, Genzano di Roma, Grottaferrata, Lanuvio, Lariano, Monte Porzio Catone e Velletri.
A concludere l’evento è stato Massimiliano Raffa, presidente di ARSIAL – Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura del Lazio, in delega dell’assessore Righini che ha ribadito l’impegno della Regione Lazio nel rafforzare gli investimenti a favore del settore vitivinicolo, a conferma di una filiera strategica per l’economia e l’immagine della regione.
I Castelli Romani, con Nemi al centro, si preparano così a essere protagonisti del 2025 sotto il segno della qualità, del vino e dell’identità italiana.