Cronaca

TUTELIAMO LE FORZE DELL’ORDINE DA UNA “BOCCA” DENIGRATRICE

Su “Repubblica” del 28.02.2006, leggo un articolo del grande giornalista e scrittore Giorgio Bocca sull’esecrabile episodio avvenuto a Sassuolo in relazione alla persona di colore picchiata dai Carabinieri e Poliziotti, il cui video è ancora saggiamente e politicamente sul sito di Repubblica dopo numerosi giorni, a differenza dei flash sull’assassinio dei Carabinieri, che viene immediatamente superato da altre notizie.
Peccato che abbia dovuto poi aggiungere che i cittadini del posto raccolgono firme a favore delle Forze dell’Ordine.

Scrive Bocca: Una pattuglia dei Carabinieri arresta un marocchino ubriaco. E’ ferito al capo, sanguina, non vuole salire sulla macchina, si denuda. I militari allora lo picchiano duramente a pugni e calci….. Certo, i carabinieri sono costretti spesso a fare un lavoro oscuro e ingrato. In questo caso debbono far cessare gli schiamazzi e le minacce che un uomo, seminudo, ubriaco, probabilmente violento e psichicamente disturbato lancia da una strada di Sassuolo. Ma è un uomo inerme, e ormai innocuo: nulla giustifica che gli piombino addosso e lo riempiano di botte, alla faccia, al ventre, alle gambe mentre urla come una bestia ferita.”
Paragona poi il fatto mediante una panoramica dei mali della natura, scomodando lo Tsunami, effetto serra, l’olimpiade, la S. Messa e lo stracotto che sfrigola sul fuoco (questi maiuscolo a differenza dei Carabinieri).
“A forza di botte quel corpo seminudo sull’Alfa blu dei carabinieri sparisce in direzione della caserma. Non si sa bene che morale trarne se non che viviamo in un terribile mondo, dove i carabinieri pensano di potersi permettere questo lavoro di spazzini e un povero cristo andrà – massacrato –ad ingrossare il popolo dei carcerati, processati chi sa quando.” …”L’Arma per ora ha solo trasferito e messo in ferie i responsabili: ma dovrebbe essere ferma e chiara nel punire metodi simili. Il rischio, altrimenti è che cresca l’idea di un’impunità inaccettabile”.
Intanto, ritengo doveroso ringraziare Osama Al Saghir, presidente nazionale dei Giovani musulmani, accorso anche lui a Sassuolo, che ha cercato di comporre in maniera civile la vicenda, affidandosi alla legge.
Certamente non posso competere con un illuminato come Giorgio Bocca, ma come uomo della strada, vorrei fare alcune osservazioni.
Ripeto la mia condanna alla violenza associandomi a Osama Al Saghir ma detto questo, vorrei sapere se il signor Bocca ha mai vissuto una scena del genere, se abita in una villa (o meglio usando il termine proletario casa con giardino) o in un condominio, se ha avuto la fortuna di non subire mai disturbi dagli altri inquilini e, caso positivo, se l’intervento degli operatori di Polizia hanno sortito l’effetto. Penso di si, in quanto non abiterà certamente, a differenza del suo pensiero, nei quartieri popolari della canzone di Ramazzotti.
Se poi, nella Sua illuminata visione ci vuole spiegare, come vincere la resistenza di una persona che ti prende a pugni, che si denuda e si rifiuta di salire sull’autoradio, omettendo volutamente di parlar delle violenze dell’uomo verso i militari operanti.
Forse Lei, con la Sua cultura ed eloquenza lo convincerebbe magari promettendogli il voto, la casa (non però dove abita) o altre balle del genere, trascorrendoci insieme un paio di ore in gentile conversazione in una sala da thè.
Mi faccia il piacere, Dott. Bocca, la bocca la chiuda davvero, come ha sempre fatto perché non mi risulta di aver mai letto un suo scritto a favore dei Caduti delle Forze dell’Ordine, forse perché le loro vite valgono meno di un ubriaco, e non faccia con la  Sua penna solo dell’esasperata politica che serve unicamente ad esacerbare gli animi e fomentare ulteriori disordini in questa già povera Italia!
Quanto all’Arma, Le posso garantire che i Suoi Uomini, sono persone corrette e prima di operare in maniera criticabile, come in questo caso, hanno subito qualcosa che ha abbondantemente superato il limite di sopportazione e chi sbaglia, non viene mandato in ferie a godersi la vacanza-premio come Lei vorrebbe far intendere ai Suoi lettori arrivando ad insinuare il massacro “del pover’uomo” chiunque esso sia.
Ed aggiungo che le Forze di Polizia sono sottoposti a continue vessazioni da parte di gente come Lei, pronta a “tutelare la democrazia” ma ad usare il famoso “Lei non sa chi sono io” o “Adesso mi rivolgo a chi so io” non appena la vicenda possa riguardarLa.
Usi piuttosto la Sua indubbia cultura, per costruire qualcosa di positivo ed utile alla società senza alcun risvolto politico, cosa che certamente sa fare molto meglio di me, lasciando a chi è deputato a svolgere le indagini e giudicare quel riprovevole comportamento, quel compito.

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