Operazione “Toman”: traffico di migranti e abusive attività finanziarie transnazionali

Favoreggiamento aggravato dell’immigrazione clandestina dall’Afghanistan verso l’Italia ed il Nord Europa, abusiva attività finanziaria internazionale con l’Iran e l’Afghanistan e riciclaggio.

Sono queste le ipotesi di reato contestate in due complementari filoni investigativi coordinati dalla Procura di Bologna (Sost. Proc. Dott. Francesco Caleca) nell’ambito dell’operazione condotta dalla Polizia di Stato. Il bilancio complessivo: 37 persone indagate; 15 perquisizioni; 2 persone già arrestate in flagranza e 4 colpite da provvedimenti cautelari emessi del GIP di Bologna (Dott. Letizio Magliaro), sequestri preventivi d’urgenza di conti correnti, cassette di sicurezza, denaro e preziosi disposti dalla DDA bolognese.

L’operazione odierna delle Squadre Mobili di Ravenna, Roma e Bologna, coordinata dal Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, ha impegnato oltre 100 uomini con la collaborazione operativa delle Squadre Mobili di Trento, Milano, Firenze, Modena, Siena, Torino, Teramo, Rieti, Venezia, Verona Ascoli Piceno, Ancona, Caltanissetta e dei Commissariati di Chioggia e Senigallia.

Le attività investigative avviate dalla Squadra Mobile della Questura di Ravenna nel febbraio 2012, con il rintraccio di 14 clandestini afghani, si sono poi sviluppate su più fronti. Un filone investigativo importante si è sviluppato nella Capitale ed ha impegnato gli investigatori della Squadra Mobile di Roma che hanno monitorato diversi flussi di clandestini scoprendo luoghi e immobili dedicati ai migranti e tecniche per superare i controlli agli aeroporti di Ciampino e Fiumicino. E proprio a Roma, stamane, sono stati rintracciati due cittadini afghani destinatari della misura cautelare della custodia in carcere.

L’ampia e complessa attività d’indagine durata più di un anno ha scoperto un’associazione criminale transnazionale, composta da cittadini afghani ed iraniani, operante nei rispettivi paesi, in Italia con snodi operativi in diverse città, in Grecia, e con referenti in altri paesi europei, destinazioni finali dei migranti.

L’organizzazione si serviva sia di “passeur” che accompagnavano a destinazione i clandestini sia di vettori aerei e ferroviari, fornendo documenti falsi e luoghi ove soggiornare temporaneamente. I prezzi del viaggio variavano a seconda del servizio offerto e delle tappe richieste: dai 2.000 ai 7.000 euro. Gli indagati sono stati controllati mentre organizzavano viaggi verso la Germania, la Danimarca, l’Austria, la Norvegia e la Svezia.

Parallelamente sono stati monitorati scambi di denaro e valuta in ambito internazionale con rimesse e proposte di transazioni per decine di milioni di euro in violazione delle normative fiscali ed antiriciclaggio.

Le indagini della Polizia di Stato hanno consentito di individuare i partecipanti al sodalizio criminale dedito all’esercizio abusivo dell’attività finanziaria ed al trasferimento dei proventi derivanti dal favoreggiamento dell’immigrazione illegale. Per il meccanismo illecito si faceva riferimento sia a imprenditori italiani, quali intermediari finanziari internazionali non autorizzati dagli organi di vigilanza finanziaria preposti , sia al sistema “hawala”, tradizionale metodo di pagamento fiduciario mediorientale. Gli inquirenti sono riusciti a monitorare gli scambi del denaro in esercizi pubblici e persino nei bagni della stazione.

Nel corso dell’indagine sono stati arrestati passeur mentre attraversavano i confini nazionali, sequestrati documenti e denunciati clandestini in prossimità dell’imbarco agli aeroporti di Fiumicino e Ciampino, nonché verificate, con la collaborazione degli Uffici delle Dogane presso alcuni scali portuali e aerei, spedizioni di merce verso paesi stranieri e trasferimenti diretti di somme in contanti.

fonte Questura Roma

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