Operazione “Pacta Sunt Servanda”. Eseguite 12 misure cautelari

Contestati i reati di usura, estorsione aggravata, armi e altro

Roma, 21 dicembre 2020 – Dalle prime luci dell’alba, a Castrovillari, all’operazione “Pacta sunt servanda”, stanno cooperando Carabinieri, Polizia di Stato e Guardia di Finanza.

Gli operanti, stanno dando esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare a carico
di 11 persone, 7 in carcere e 4 agli arresti domiciliari.

A loro vengono contestati, a vario titolo, i reati di usura, abusiva attività creditizia, estorsione aggravata, illecita detenzione e cessione di armi comuni da sparo ed armi da guerra nonché furto aggravato.

L’Operazione denominata “Pacta sunt servanda”, trae origine da una prima denuncia sporta da un imprenditore edile di Castrovillari.

L’imprenditore, a fronte di un prestito iniziale di circa 30.000 euro, mediante gravi minacce, aveva dovuto restituire la somma di oltre 250.000 euro in denaro, beni e servizi.

L’uomo aveva subito, in tempi diversi, atti intimidatori quali il rinvenimento di cartucce calibro 38 presso il proprio cantiere, una tanica di benzina con minacce anche ai suoi stretti congiunti.

Altra denuncia per usura, veniva sporta da un piccolo commerciante al dettaglio.

Per un prestito complessivo di € 2.300, il negoziante era stato costretto a pagare una quota interessi di circa 5.000

 

L’INDAGINE

L’attività investigativa veniva svolta in sinergia tra tutte le forze dell’ordine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Castrovillari.

I servizi di osservazione, pedinamento, accertamenti economico-patrimoniali e controllo dei soggetti sottoposti ad indagini, convalidavano le denunce ricevute.

Venivano altresì individuati una nutrita platea di soggetti bisognevoli e assoggettati a pretese usuraie da parte del sodalizio criminoso.

Emergeva anche l’illegale detenzione di arma comune da sparo ed armi da guerra.

I due indagati per tale reato, infatti, si erano addirittura adoperati per acquistare alcune armi da un pregiudicato del comprensorio castrovillarese.

Le armi erano state vendute a due soggetti laziali, anche questi ultimi destinatari di ordinanza di custodia cautelare in carcere.

Le indagini sono state particolarmente difficili per la mancata collaborazione da parte della quasi totalità delle vittime di usura.

Le vittime, per paura di ritorsioni, non hanno offerto alcun contributo negando anche di aver subito pressioni ed intimidazioni.

Inoltre, dalle investigazioni, emergeva che un dipendente del Ministero di Grazia e Giustizia, forniva informazioni agli indagati.

A suo carico, era stata eseguita una misura cautelare interdittiva della sospensione dall’esercizio di un pubblico Ufficio o servizio

Nel corso dell’operazione odierna, nei confronti di 5 indagati ed una società è stato disposto un sequestro preventivo.

Il sequestro è preordinato alla confisca per equivalente, fino alla concorrenza del profitto del reato, quantificato pari a circa 200 mila euro.

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