Omicidio di Silvio Fanella. I particolari dei due fermi operati dalla Squadra Mobile romana

Uno è un ex terrorista già appartenente ai N.A.R.. Ambedue facevano parte di una Cooperativa per il reinserimento sociale dei detenuti

Roma, 9 settembre – Comunicato Aggiornamento – Alle ore 09.00 del 3 luglio scorso, la Squadra Mobile e le Volanti della Questura intervenivano in via della Camilluccia a seguito di alcune segnalazioni relative all’esplosione di alcuni colpi d’arma da fuoco. All’interno dell’appartamento veniva rinvenuto un cadavere di un uomo in bagno identificato per Silvio FANELLA,

All’interno dell’abitazione, gli investigatori della Squadra Mobile e gli specialisti del Gabinetto Interregionale di Polizia Scientifica, rilevavano numerose tracce di sangue, una borsetta a tracolla – al cui interno si trovavano alcune fascette di plastica tipo elettricista – oltre a cesoie, un rotolo di nastro da pacchi, guanti neri e un taglierino, elementi che portavano gli investigatori ad ipotizzare, sin da subito, un tentativo di sequestro andato male.

I testimoni presenti parlavano di tre uomini poi fuggiti a bordo di una Fiat Croma, poi risultata provento di furto.

Nelle fasi concitate della fuga i complici lasciavano a terra uno di loro identificato per il pregiudicato CENITI Giovanni Battista, che veniva poi ricoverato presso il nosocomio Gemelli, ove è stato sottoposto a intervento chirurgico. Indosso al ferito, un falso tesserino di riconoscimento della Guardia di Finanza.

All’esito di serrate indagini, la Squadra Mobile di Roma ha eseguito un provvedimento di fermo di indiziato di delitto, emesso dalla locale Procura della Repubblica, assicurando alla giustizia due ulteriori autori dell’omicidio di Silvio FANELLA.

Il FANELLA era stato già tratto in arresto in passato e condannato a 9 anni di reclusione dal Tribunale di Roma nello scorso ottobre poichè considerato tra gli autori della truffa che ha visto coinvolti alcuni ex dirigenti delle società Telecom Italia, Sparkle e Fastweb.

Tra i possibili obiettivi dei due killer che, insieme a Giovannibattista CENITI, hanno partecipato al tentativo di sequestro di persona del FANELLA, vi era verosimilmente il quantitativo di denaro contante, orologi di pregio e diamanti del valore di alcuni milioni di euro ritrovata pochi giorni dopo il delitto in un vano nascosto della sua villa di campagna.

I fermati sono due soggetti italiani Egidio GIULIANI e Giuseppe LAROSA pregiudicati, residenti in Piemonte e gravitanti nel mondo dell’eversione di destra.

Egidio GIULIANI ex terrorista spontaneista della destra eversiva, già appartenente ai NAR (Nuclei Armati Rivoluzionari) era stato già tratto in arresto nel 1981 per banda armata, rapina e lesioni personali. Attualmente risultava tra i soci fondatori di una società cooperativa con sede in Novara creata per consentire il reinserimento sociale dei detenuti.

Invece  Giuseppe LA ROSA, pregiudicato ed ex detenuto per sequestro di persona a scopo di estorsione, rapina ed armi, ha collaborato con la cooperativa del GIULIANI ed è stato redattore della rivista “La Gazza Ladra” prodotta dalla cooperativa nell’ottica delle finalità rieducative dei detenuti.

Le risultanze investigative emerse nel corso dell’attività a carico dei due si possono così riassumere.

In primo luogo, i contatti con Giovannibattista CENITI, ferito quasi mortalmente dopo la colluttazione con FANELLA, e la contemporanea analisi delle immagini acquisite dalla Squadra Mobile sul percorso effettuato dal “commando” giunto nella Capitale prima del delitto e, successivamente, in fuga dopo l’omicidio hanno documentato il ruolo di primissimo piano del GIULIANI e del LA ROSA nei fatti che hanno determinato la morte di Silvio FANELLA.

Ulteriore elemento circa la partecipazione al delitto di Egidio GIULIANI, lo si ha allorquando, nei giorni successivi, dalle registrazioni video acquisite dalla Squadra Mobile di Roma viene riconosciuta l’effigie e la fisionomia dell’ex terrorista GIULIANI.

Infine, la ricostruzione operata dagli investigatori della Squadra Mobile di Roma, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Roma, acquisisce un’ultima conferma dall’esito degli accertamenti tecnici sulle impronte rilevate sul materiale rinvenuto sulla scena del crimine che sono risultate riconducibili ai predetti GIULIANI e LAROSA.

Per quanto riguarda la fase operativa, si segnala che i due autori dell’omicidio FANELLA sono stati fermati a seguito di mirati e riservati pedinamenti posti in essere a Roma ed a Novara.

Il GIULIANI, in particolare, pernottava in un B&B della Capitale, nel residenziale quartiere Prati, nei pressi del Mercato dei Fiori. Al momento del blitz, il malvivente è stato riconosciuto dagli operanti e bloccato repentinamente. Contestualmente nella città di Novara, personale della Squadra Mobile di Roma, coadiuvato da personale della locale Questura, è stato sorpreso all’interno di un’abitazione sita in quel centro cittadino.

 

 

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