Violenti anche in carcere. Detenuti romeni destinatari misura cautelare per “violenza sessuale e atti persecutori” nel carcere di Rebibbia

Vittima un giovane detenuto italiano ristretto nella stessa cella

Roma, 11 maggio – Aveva avuto la disgrazia di finire in cella con dei romeni, un ventiduenne italiano ristretto nel carcere romano maschile di Rebibbia. Proprio nella stessa cella in cui era ristretto, fra gli altri, uno dei responsabili dell’omicidio del manager  tedesco Degenhardt Oliver, assassinato il 7 novembre del 2015 all’interno del suo appartamento in via dei Volsci, nel quartiere romano di San Lorenzo, dopo un incontro a sfondo sessuale ed arrestato dai Carabinieri in Norvegia.

La vittima, secondo la denuncia sporta nel mese di marzo dal giovane alla Polizia Penitenziaria ed accertato dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma delegati dell’indagine dal Sostituto Procuratore Dott. Pantaleo Polifemo della Procura della Repubblica di Roma, era stato oggetto di reiterate minacce, molestie e percosse da parte di due dei co-occupanti la cella che, oltre ad appropriarsi arbitrariamente degli oggetti e dei beni ricevuti in occasione delle visite con i suoi familiari, lo avevano costretto a umilianti atti di servilismo finalizzati ad affermare la loro posizione di supremazia in ambito carcerario.

Da ciò, i due, dopo averlo costretto con la forza ad assumere dei farmaci tranquillanti, lo avevano minacciato ponendogli all’altezza della gola il coperchio in latta di una scatola per alimenti, costringendolo a subire atti sessuali da parte di entrambi senza che gli altri detenuti, anch’essi romeni, intervenissero.

Subito dopo la denuncia, i due sono stati trasferiti in altre carceri mentre nei confronti degli altri detenuti che occupavano la medesima cella, responsabili di non aver prestato immediato soccorso alla giovane vittima, sono stati adottati provvedimenti disciplinari.

A conclusione delle indagini, su richiesta del PM, il Gip del Tribunale di Roma, Dott.ssa Angela Gerardi, ha emesso un’ordinanza  di custodia cautelare in carcere nei confronti dei due autori, (A.C.C. cl. 1992 e S.D.C. cl. 1996), per i reati di “violenza sessuale e atti persecutori” nei confronti del ventiduenne ristretto nella loro stessa cella, provvedimento notificato loro dagli stessi Carabinieri del Nucleo Investigativo.

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