Tumori: ricerca sui nanofarmaci ‘smart’


 (foto vincitrice dei Wellcome Image Awards di un microfarmaco che veicola una cura in una cellula malata)
(foto vincitrice dei Wellcome Image Awards di un microfarmaco che veicola una cura in una cellula malata)
Riconosceranno cellule malate
Roma, 3 febbraio – La scienza dell’ultrapiccolo è stata protagonista al Nano World Cancer Day 2016, evento internazionale organizzato dalla European Technology Platform for Nanomedicine, l’ente che raggruppa istituzioni di ricerca, aziende farmaceutiche e scienziati impegnati in questo settore.
Lo scopo della ricerca è di applicare queste tecnologie contro il cancro, cioè riuscire ad applicare a dei vettori, delle micro-capsule di farmaci
solo sulle cellule malate, risparmiando il resto dell’organismo dagli effetti collaterali.
In Italia, a promuovere l’iniziativa sono stati l’Università di Milano-Bicocca e la Fondazione Istituto dei Tumori.
“Questi vettori – spiegano i ricercatori della Bicocca – hanno una grandezza che va dai 20 ai 500 miliardesimi di metro, e si adattano sia ai tradizionali chemioterapici sia ai farmaci biologici”. “La ricerca è attualmente concentrata sui sistemi di riconoscimento della ‘fermata’ giusta, sui metodi per aprire le ‘porte’ delle cellule e sulle chiavi per superare le diverse barriere”.
 In Europa, sono più di 500 le piccole e medie imprese che operano nella nanomedicina, 150 invece negli Stati Uniti. Sono 49 i nanofarmaci presenti sul mercato, per un valore di circa 100-130 miliardi di dollari.
 
				



