Tematiche etico-sociali

Gesù – La presentazione al Tempio

presentazione tempio p favaroOggi, 2 febbraio,  la Chiesa ricorda e giustamente festeggia  l’episodio della presentazione al Tempio di Gesù da parte dei suoi genitori, Maria e Giuseppe.

La sua valenza teologica è notevole. La devozione popolare lo ha voluto inserito nel ciclo  dei misteri gaudiosi del santo rosario affinché il suo messaggio salvifico potesse  raggiungere  la più vasta platea di devoti.

Narra l’evangelista Luca, al capitolo due, che  Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per “offrirlo  al Signore  com’è scritto nella legge del Signore :<ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore> “.

In realtà, avvengono tre cose molto importanti: l’offerta del Figlio al Signore (i figli non sono proprietà dei genitori, ma del Signore); la purificazione della Madre (che, pur non avendone bisogno, dato il parto virginale, si sottopose ugualmente alla legge di Mosè); la circoncisione del bambino (per rispetto del rituale ebraico).

È qui ben visibile la congiunzione tra il Nuovo e l’Antico Testamento: il disegno di Dio prevedeva, evidentemente, che il piccolo Gesù fosse, a tutti gli effetti, sottomesso all’ antica legge dei Padri, affinché ne fosse dimostrata la validità pur dopo l’avvento del cristianesimo, che diventerà , per noi, la nuova Legge ( cfr: 2^ Cor 9,21 ). Essa, infatti,  se da un lato, mantiene saldi i principi della vecchia, nel contempo, la supera in perfezione (cfr: Mt 5,17-48).

La scena si  arricchisce, poi di due personaggi. Il primo è il vecchio Simeone, definito da Luca “uomo giusto e timorato di Dio che aspettava il conforto d’Israele” che, “mosso dunque dallo Spirito”, si reca al Tempio, prende in braccio il Bambino e recita il famoso ‘nunc dimittis’, cui s’unisce (ecco il secondo personaggio) un’altra profetessa, Anna, che, nonostante le sue ottantaquattro primavere, si mise anch’ella a lodare il Signore (cfr:Lc,2,38).

Lo stupore di Giuseppe e Maria era già alto, ma diventò terrificante alle parole  che  Simeone rivolse a Maria. “Egli è qui per la rovina e la resurrezione di molti …perché siano svelati i pensieri di molti cuori ed anche a te una spada trafiggerà l’anima”.

Sappiamo,poi,  quel che avvenne  ai piedi della croce: Maria, devastata dal dolore, probabilmente, non aveva mai dimenticato quelle parole.

Quanto a noi, qual è il messaggio che racchiudono quelle parole “la rovina e la resurrezione di molti” ? Nel Vangelo di Matteo è chiaramente detto: “il Figlio dell’Uomo manderà i suoi angeli i quali raccoglieranno gli operatori d’iniquità e li getteranno nella fornace ardente”, mentre “i giusti risplenderanno nel  regno del Padre loro” (cfr: Mt13,41-43).

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