Roma – Giornata di lotta alla droga in alcuni quartieri. 8 gli arresti

Roma, 2 settembre – Giornata particolarmente impegnativa quella di ieri per gli uomini del Commissariato Casilino che, con il supporto delle unità operative della Squadra Cinofili della Questura di Roma, ha portato all’arresto di 5 persone in uno dei “palazzoni” del quartiere di Tor Bella Monaca.È stato un “esperto” 17enne il primo a finire nella rete: il “minorenne” vendeva hashish e cocaina in piccole dosi che prelevava, di volta in volta, da un appartamento “blindato”. I movimenti però non sono sfuggiti agli Agenti che, individuato l’alloggio, lo hanno fermato ed effettuato le perquisizioni, sequestrando più di 250 grammi di hashish e 44 dosi di cocaina.
Mentre stavano operando, i Poliziotti hanno notato   S.I.A.,  32 anni originario della Somalia, che, allarmato dalla presenza della Polizia, tentava di  rientrare nella casa dove stava scontando una pena agli arresti domiciliari. Inutile il suo tentativo di confondere i poliziotti che ben conoscevano la sua identità ed il suo status giuridico e che lo hanno arrestato.
Ma per i malviventi abitanti nei “palazzoni”, le sorprese non erano finite. Nel pomeriggio, convinti che gli investigatori fossero rientrati, avevano ripreso le loro attività criminali. Gli Agenti del Commissariato, facendo un’irruzione,  hanno colto sul “posto di lavoro” 2 donne ed un uomo M.L. 25 anni, B.A. 21 anni e L.R.E. 34 anni che, discutendo dell’arresto effettuato il mattino, stavano  confezionavano  mono-dosi di cocaina. 222 le dosi sequestrate insieme al materiale per il confezionamento e la “sostanza da taglio”. Anche per loro, sono scattate le manette.
 
Più ingegnoso il metodo di spaccio utilizzato da alcuni gruppi di africani operanti su via Casilina e Porta Maggiore, pusher più o meno conosciuti dagli stessi investigatori del Commissariato Porta Maggiore che, per scoprirli, appostati a distanza, sono ricorsi all’uso di visori notturni. I Poliziotti hanno così accertato che lo spacciatore di turno nascondeva le singole dosi in anfratti e/o fessure che si trovano nelle vicinanze della fermata del tram, mezzo scelto perchè forniva allo spacciatore maggiore tranquillità, potendo osservare e valutare se fra i viaggiatori vi era la presenza di poliziotti. Ricevuta l’ordinazione, lo spacciatore indicava all’acquirente quale vettura prendere del tram quindi, prelevata dal nascondiglio la dose da vendere, la metteva in bocca. Giunto il tram, saliva sulla vettura stabilita, controllava la presenza dell’acquirente e, stabilito che non c’erano rischi, con un rapido gesto, ritirava i soldi e cedeva la droga, scendendo subito dopo dal mezzo per ritornare al punto di partenza. Gli Agenti, scoperta la nuova tecnica, hanno istituito un servizio ad hoc che ha permesso l’arresto di 2 senegalesi, D.D. di anni 29 e G.F. di anni 32. Quest’ultimo, già noto come pusher, era sottoposto alla misura coercitiva del “divieto di dimora nel comune di Roma” che, ovviamente, non rispettava.  
In questo caso il nascondiglio delle mono-dosi era  una paratia della pensilina della fermata del tram.
 
A Casal Bertone invece, B.F., 27 anni, romano, alla vista dell’autoradio  del Reparto Prevenzione Crimine Lazio, ha tentato di disfarsi di un sacchetto con 20 dosi di cocaina che stava trasportando con la sua auto. L’immediata attenta perquisizione domiciliare, ha consentito il sequestro di  altre 180 dosi della stessa sostanza nonostante fossero state  nascoste in un pallone da calcio. Gli investigatori del Commissariato San Giovanni sono al lavoro per stabilire sia la provenienza che la destinazione della cocaina.
 
Nel quartiere di Centocelle, è stata una segnalazione per lite in un appartamento che ha permesso agli Agenti del Reparto Volanti, di scoprire una mini serra di marijuana. 4 piante erano coltivate all’interno di armadio in stoffa –di quelli comunemente usati per il campeggio-   illuminato artificialmente da  alcune lampade. L’alloggio è affittato a più persone e sono in corso  ulteriori accertamenti per stabilire la paternità dell’armadio/serra. 
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