Banca Etruria: Indagini per ipotesi truffa per suicida

La Guardia di Finanza al lavoro sulla seconda tranche indagini

Civitavecchia, 23 dicembre – La Procura della Repubblica di Civitavecchia, che sta svolgendo indagini in relazione al suicidio avvenuto il 28 novembre di Luigino D’Angelo in relazione alle obbligazioni in suo possesso della Banca Etruria, oltre all’ipotesi di reato di ‘istigazione al suicidio’, sta valutando la sussistenza del reato di ‘truffa’.

Tale nuova formulazione, potrebbe scaturire dalla lettera lasciata dal pover’uomo poco prima di impiccarsi e nella quale spiega il suo gesto. Dopo aver esordito con un ” Chiedo scusa a tutti, il mio gesto non è per i soldi che abbiamo perso, ma per lo smacco subìto”, chiede alla moglie di denunciare “il direttore e gli addetti ai titoli per comportamento scorretto, anzi, direi criminale” e poi racconta, particolareggiandola,  l’odissea vissuta, andando numerosissime volte in banca,  tra la sua paura  e la volontà di ritirare i suoi soldi e le rassicurazioni  fornitegli da parte dell’istituto bancario fino al tracollo!

Ora spetta ai finanzieri esaminare tutta la documentazione  inerente il conto di Luigino D’Angelo e quindi fornire al Magistrato inquirente gli elementi per poter far luci sulla triste fine di un pensionato che si è visto derubare dei risparmi di una vita contro le superliquidazioni dei dirigenti bancari che invece hanno portato la Banca al fallimento…

Certo sarebbe interessante sapere quanto ammonta il valore dei titoli persi dal Ministro Boschi e famiglia e quanto ha percepito di stipendio e liquidazione dal Vicepresidente della Banca Etruria,  padre della Ministro

 

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