Tematiche etico-sociali

NOBLESSE OBLIGE I POSTI A TAVOLA e IL RINGRAZIAMENTO PER UN INVITO

 I POSTI A TAVOLA

Alcune volte mi è capitato di “suggerire” l’organizzazione ad alcune riunioni conviviali a casa di importanti personaggi dello Stato.

Può sembrare strano, ma la forma del tavolo è importante, per la migliore riuscita dell’evento e soprattutto per l’assegnazione di posti a tavola.

Dobbiamo sempre ricordarci che la scelta dipende anzitutto dal rapporto che intercorre tra il padrone di casa e gli invitati.

Diciamo anzitutto che il tavolo rotondo elimina o, almeno attenua, le gerarchie. Esso è pertanto senz’altro consigliabile se gli ospiti hanno lo stesso rango. Infatti nella tavola rotonda intorno a cui si disponevano i cavalieri chiamati a corte del leggendario Re Artù, non prevedendo posti d’onore, era il simbolo dell’assoluta eguaglianza. Ricordiamo sempre che un tavolo rotondo può contenere al massimo 12-14 persone.

Esistono poi due scuole per definire l’assegnazione di posti, entrambe riferite al tavolo rettangolare che è quello più usato: la scuola francese con i personaggi più importanti al centro della tavola; la scuola anglosassone con i le personalità più rilevanti sulla punta della tavola.

Con la scuola francese le persone più importanti sono vicine, e questo favorisce un polo di conversazione importante al quale si aggiungano due poli di conversazione secondaria alle due estremità del tavolo. Questa soluzione esalta la gerarchia relegando alle estremità gli invitati di minor rango.

Con la scuola anglosassone le persone più importanti sono alle due estremità del tavolo. Ciò crea due poli di conversazione importante che rendono più uniforme la tavola ed elimina ogni impressione gerarchica nel piazzamento.

Possiamo dire che negli incontri ufficiali dei nostri Vertici dello Stato (Presidente della Repubblica e Presidente del Consiglio) è preferita la soluzione francese, ormai entrata nella tradizione. Concludo ricordando una piccola nota di galateo ai nostri uomini e che non bisogna mai dimenticare: quando si invita a cena una Signora o una persona di riguardo, il posto d’onore è sempre quello che offre la migliore vista o, se non vi sono differenze, è di fronte alla porta principale, secondo la regola antica o, se questa è laterale, è di fronte alle finestre.

 
 
 
IL RINGRAZIAMENTO PER UN INVITO

Il giorno successivo ad un evento conviviale “ufficiale” di norma, si invia un biglietto che esprima rinnovato ringraziamento.

Nel giorno dell’evento è buon uso mandare dei fiori purchè alcune ore prima del pranzo o della cena, per dare tempo alla padrona di casa di sistemarli convenientemente nei vasi.

Ricordarsi, che mai si giunge con i fiori in mano, per non dare alla padrona di casa affanni organizzativi aggiuntivi proprio nel momento delicato dell’accoglienza degli ospiti.

E’ scortese invece inviare in anticipo vini, liquori o altre vivande, che costringerebbero la padrona di casa ad alterare il proprio menù.

Per finire ricordiamo che l’obbligo del ringraziamento può essere assolto da semplici espressioni verbali se l’incontro conviviale è tra colleghi o ha carattere ricorrente o di lavoro.

 
 

 
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