“ENRICA LEXIE” E LA VERGOGNA DI ESSERE ITALIANI!

15 febbraio. La petroliera italiana “Enrica Lexie”, naviga nelle acque internazionali, a circa 30 miglia nautiche dalla costa sud-occidentale indiana, distretto di Kollam, parte meridionale dell’India.


A bordo, il comandante Umberto Vitelli, con 23 uomini di equipaggio — 5 italiani e 19 indiani — e la scorta armata antipirateria composta da personale fuciliere appositamente addestrato del Nucleo Militare di Protezione della Marina Militare, facente capo al glorioso Battaglione San Marco.
Alle 15,45, un peschereccio si accosta alla petroliera e, mentre il personale marittimo si chiude nella “cittadella protetta”, i militari applicano le regole d’ingaggio che prevedono l’uso delle armi con specifiche modalità: si attira l’attenzione in vari modi – via radio, con segnali visivi e sonori – per fargli cambiare rotta; in caso di ulteriore avvicinamento ed in vista di armi, si spara in aria e successivamente in acqua sempre a distanza di sicurezza, sventando così l’attacco.
Mentre alle 16,30, via radio, il capitano aveva informato l’Italia – via radio – dell’attacco dei pirati, alle 17, il peschereccio si allontana. Attacco respinto!
Alle 19, in corso di navigazione, l’ “Enrica Lexie” viene contattata via radio per sapere se erano stati attaccati da pirati. Si scoprirà poi che in quelle acque c’erano altre identiche navi che però hanno risposto negativamente (compresa la nave greca attaccata poco prima) mentre la petroliera italiana, che ha confermato il tentativo di pirateria, viene invitata a recarsi nel porto di Kochi per il riconoscimento di due imbarcazioni pirate catturate dagli indiani.
La nave italiana, autorizzata dall’armatore, inverte la rotta ma alle 22 il comandante avvisa la compagnia che su internet si parla di due pescatori scambiati per pirati ed uccisi per sbaglio ma la “Enrica Lexie” è ormai affiancata da due barche della guardia costiera e condotta al porto ove getta l’ancora nella rada.
Il mattino successivo, con mani sulle fondine, salgono a bordo guardia costiera e polizia che comincia a porre domande, intimando di portare la petroliera sulla banchina.
Sceneggiata italiana, arriva il console e, con grande coraggio conigliesco, la nostra nave viene portata in banchina.
Con vero atto di pirateria e con evidente minaccia delle armi, prendono i nostri due marò, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, e se li portano a terra!
Sono in corso trattative per la loro liberazione, rischiando addirittura la pena di morte.
Nessuna prova, rifiuto di prove balistiche, rifiuto di constatare che la nave è alta oltre 20 metri e la traiettoria dei fori sulla barca sono quasi frontali e non dall’alto verso il basso.

Ma mentre per spacciatori trovati in possesso di chili di stupefacenti, l’ “Italia” si mobilita”, mentre i media iniziano campagne per parlare di attacchi allo sport, per i nostri due marinai, nessuno fiata!
Abbiamo visto sindaci sfilare in solidarietà con chi, terroristicamente, attacca le forze dell’ordine contro iniziative legittime, commentare cadute accidentali di gente che in altri veri Stati sarebbe stata arrestata, televisione che riprende l’allontanamento di un delinquente che prende per i fondelli il Carabiniere di servizio di ordine pubblico, sfidandolo a reagire, MA NESSUNO DI LORO DIFENDERE I NOSTRI UOMINI CHE HANNO FATTO IL LORO DOVERE!
Nessuno ha ancora avuto gli attributi per organizzare una manifestazione dinanzi all’ambasciata
Indiana per chiedere il rispetto delle leggi, a cominciare dall’internazionalità delle acque dove si è verificato l’evento; che la barca colpita è di colore diverso da quello segnanato al momento dell’attacco alla petroliera; dal tranello posto alla nostra nave, battente bandiera Italiana e pertanto territorio italiano ed quindi attirata con trucco nel porto; l’inconsistenza delle accuse priva di prove; l’abuso di salire a bordo della “Enrica Lexie” con le armi; l’aver osato sequestrare due Marinai italiani; passare all’estorsione di chiedere un indennizzo prima ancora di aver accertato responsabilità penali!
Beh…. questi politici e pseudo movimenti, MI FANNO VERGONARE DI ESSERE ITALIANO!

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